Carissime, non negate: la simpatia che anche a voi suscita la vecchietta volante, attesa il 6 gennaio di ogni anno, è la sua natura di strega. Una strega non troppo cattiva ma nemmeno una dolce fatina, insomma un po’ come anche a noi piace essere.
Da brave streghe sappiamo difenderci con una mossa a sorpresa, sappiamo come va a finire “la storia” e – diciamocelo – l’intuito non si ferma qui. Da brave streghe non ci priviamo del piacere di dire esattamente quello che pensiamo (fingendo magari uno scivolone dal bon ton), ma volete mettere la soddisfazione? Da brave streghe ci divertiamo a trasformare il principe delle “altre” in un orrendo ranocchio, capace di nefandezze ineffabili (magari suggerite sottovoce all’orecchio da noi stesse in persona).
Se poi siamo in corsa per il nobel della stregoneria ci sistemiamo alle spalle del “grande” uomo di turno e suggeriamo senza grande fatica astuzie e arguzie sufficienti a garantire la vittoria, l’incoronazione alla magnitudine, finché dura. Perché insomma, non siamo mica in servizio permanente, ad un certo punto il grande uomo dovrebbe anche nuotare da solo nel mare della gloria, no? (Peccato che spesso vada a fondo appena ci prendiamo qualche tempo di distrazione …). A dire il vero in queste missioni speciali saremmo in incognito ma, neanche a farlo apposta, arriva sempre chi viene a cercare tracce del nostro contributo (dietro un grande uomo c’è sempre una grande strega – ops! donna).
Allora come si diventa befane? Eh, amiche, qui le doti naturali non bastano e in più si tratta di capire se parliamo di befane per merito, per scelta, per acclamazione… ecc.
Voi direte: beh, basta passare davanti ad uno specchio la mattina appena sveglie per vedere riflessa la befana che è in noi. Mica vero! Anche se qualcuna parte avvantaggiata dalla natura, non vogliamo qui fare preferenze. Per esempio. C’è chi si mimetizzava perfettamente nella folla delle streghe metropolitane e un bel giorno decide che preferisce distinguersi et voilà: una gonfiatina qua, una punturina là, un’abbrustolita sulla grata ultravioletta ed ecco apparire la befana senza data di scadenza.
Altro esempio. Una simpatica streghetta si distrae un attimo e … esce con perfetto travestimento da befana, pretendendo di usare l’auto come cabina per trasformarsi in ammaliante strega al semaforo rosso!!! No, no, non si fa.
La befana per merito è quella che quando esce dal parrucchiere è più scompigliata di quando è entrata ma in più ci ha lasciato uno stipendio.
La befana per scelta è quella che “per mia figlia non sono la mamma ma un’amica”.
La befana per acclamazione è … (ognuna metta il nome di quella che conosce).
Insomma accontentiamoci delle nostre doti di streghe e non esageriamo trasformandoci in befane, se possibile. Anche perchè in fondo siamo tutti affezionati alla titolare, quella vera, “la” Befana. Quella che ha il brevetto di volo da prima che il volo diventasse possibile e per di più usa da sempre un mezzo economico ed ecologico, una scopa non di plastica ma
di sana saggina. Quella che ha il naso brutto, la voce brutta, una bassa statura, una postura curva e raggrinzita, stracci rattoppati, insomma un aspetto sgradevole e più che dimesso, ma capace di regalare golose bontà insieme a neri rimproveri al carbone (di zucchero). Quella che arriva alla fine di tutto, dopo una maratona di feste tanto desiderate e un po’ subite, quando il pensiero della routine che sta per riprendere già ci intristisce; arriva e velocemente va, lasciando dolcezze quasi a consolarci … del resto, prima o poi, anche le feste dovranno finire.
Eppure, se pensiamo all’anno solare, ecco la vecchietta volante trasformarsi nella prima occasione del nuovo anno per ricevere e fare un dono. Come sempre, anche in questo caso è questione di punti di vista!