Sguardi sul Futuro: la prossima Biennale Architettura a Venezia

La Biennale Architettura di Venezia (a soli 60km dall’AbanoRitz) si preannuncia come una delle più attese degli ultimi anni, catalizzando l’attenzione di architetti, urbanisti, studiosi e appassionati da tutto il mondo. La 19. Mostra Internazionale di Architettura si svolgerà da sabato 10 maggio a domenica 23 novembre 2025 ed è curata curata dall’architetto e ingegnere Carlo Ratti. Sono stati attribuiti alla filosofa statunitense Donna Haraway e all’architetto, progettista e designer italiano Italo Rota (2 ottobre 1953 – 6 aprile 2024) rispettivamente il Leone d’Oro alla Carriera e il Leone d’Oro Speciale alla Memoria : la cerimonia di premiazione e inaugurazione della Biennale Architettura 2025 si terrà sabato 10 maggio a Ca’ Giustinian

In un mondo segnato da crisi ambientali, tensioni sociali e transizioni tecnologiche rapide, l’architettura è chiamata a ripensare i propri strumenti e le proprie responsabilità. La Biennale 2025 non si limiterà a mostrare forme spettacolari o prototipi avveniristici: esplorerà soprattutto il potenziale etico, ecologico e politico del costruire, interrogando i modelli abitativi, la rigenerazione urbana, l’infrastruttura sostenibile e le strategie per la resilienza climatica. La Biennale si configura, ancora una volta, come laboratorio di pensiero critico e crocevia disciplinare.

La Giuria della 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia è costituita da Hans Ulrich Obrist (presidente), curatore, critico e storico dell’arte svizzero; dall’italiana Paola Antonelli, Senior Curator per il dipartimento di Architettura e Design del Museum of Modern Art (MoMA) di New York da Mpho Matsipa, architetta, docente e curatrice sudafricana.La composizione della Giuria è stata deliberata dal Cda della Biennale di Venezia su proposta di Carlo Ratti

Tra i padiglioni nazionali si annunciano progetti sperimentali che integrano materiali a basso impatto, algoritmi di design generativo e pratiche partecipative. Interessante sarà osservare il dialogo tra le installazioni site-specific negli spazi dell’Arsenale e dei Giardini e le nuove sezioni digitali che estenderanno l’esperienza espositiva oltre Venezia, in chiave phygital.

L’appuntamento non è solo per gli addetti ai lavori, ma per chiunque creda che l’architettura sia strumento per leggere – e forse cambiare – il mondo.

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