Al Teatro Libero di Milano
dal 21 al 26 marzo 2016
Quello che le donne non dicono
Lady Macbeth Vs Ophelia
scritto e diretto da Fabio Banfo
con Monica Faggiani e Dabora Mancini
Assistente alla Regia Serena Piazza
Scene e Costumi Serena Piazza
Disegno Luci Fabio Banfo
Fotografia Michela Vernazza
Produzione Effetto Morgana Teatro
Grafica CromaZoo
Una donna in una soffitta si confida con la sua migliore amica.
E’ appena tornata a casa dopo tanti anni.
Sembra felice.
Ripassa i suoi ricordi ad uno ad uno,
canta, suona il pianoforte.
Cerca la verità dentro se stessa.
Di verità ce n’è una sola.
Ma per lei il mondo è un doppio
dal quale non si scappa.
Uno spettacolo in cui si ride e si piange, si cantano vecchi successi di Sanremo, dove il rapporto delle donne con gli uomini viene sviscerato in tutte le sue diverse declinazioni: il primo amore, la prima volta, il rapporto con il padre, con le altre donne, le età di passaggio, il matrimonio, la maternità… fino alla fede e al rapporto d’amore con il Cristo. Il tutto in modo poetico e lucido, a volte comico a volte crudele, per raccontare i dolori di tutte le donne attraverso la storia di una sola donna.
Il testo è stato rappresentato a Santiago del Cile presso il Teatro della Universidad de Chile ed è risultato finalista al concorso di drammaturgia “Per Voce Sola” 2014, presso il Teatro della Tosse di Genova.
Note di Regia
“Ho scritto un monologo partendo da un dialogo. Immaginando l’impossibile incontro tra due personaggi femminili dell’universo shakespeariano: Lady Macbeth e Ofelia, la donna forte e algida contro la donna ingenua e fragile. In scena due attrici, a rappresentare la stessa donna, la stessa anima lacerata da una doppia personalità. Il tema del doppio è centrale nel testo e la regia lo ha declinato su due assi quello della memoria (presente e passato) e quello del dialogo interiore (Lady Macbeth Vs Ofelia). Il pubblico vede la protagonista sdoppiata in due entità, che sembrano non incontrarsi mai, non arrivare mai a dialogare, una come fosse l’ombra dell’altra, l’altra come fosse l’eco della voce della prima. Il finale non potrà che essere l’incontro/scontro di queste due parti, per arrivare, forse, ad una possibile pace, ad un possibile equilibrio, nel silenzio, e nella verità.
Mi interessava parlare attraverso di loro della relazione delle donne con gli uomini, prendendo due punti di vista estremi: la donna vittima e la manipolatrice, la dominante e la soccombente. Sullo sfondo il dolore dei legami di sangue, la follia, il suicidio. Ma anche i sogni più infantili, i desideri, le piccole favole di cui si nutre un’esistenza. Lady Macbeth, Ofelia e le loro storie, vengono costantemente citati, attraverso il metodo della rilettura in chiave moderna e degradata, secondo il principio di scrittura seguito da T.S. Eliot in Terra Desolata. Così laddove Ofelia impazzita cantava le sue lodi intrise di poesia, qui la protagonista canta accompagnandosi al pianoforte delle canzonette della tradizione popolare italiana, e in luogo degli stermini per la conquista del trono scozzese, abbiamo l’assurdo e in parte incosciente omicidio di una nonna gettata giù dalle scale.” Fabio Banfo
Compagnia Effetto Morgana
Effetto Morgana, il cui nome allude al miraggio, che forse è solo un modo differente di guardare alla realtà, è una compagnia di respiro internazionale nata dalla realizzazione di diversi progetti tra Italia, Cile e Argentina. Formatasi dall’incontro artistico di Fabio Banfo e Serena Piazza, ha come scopo quello di puntare sulla drammaturgia e sulla poesia. L’intento è quello di riscattare il teatro come linguaggio a sé e luogo d’incontro, dove l’immagine e la parola abbiano lo stesso peso e valore e dove l’attore e la narrazione siano il centro dell’opera e il tramite per arrivare al cuore e alla mente degli spettatori.
Caratteristica principale della compagnia è la sperimentazione e la commistione di diversi linguaggi, naturale conseguenza di una serie di esperienze formative e di lavoro che spaziano dal teatro classico alla Commedia dell’Arte ed il teatro di figura, fino alla drammaturgia contemporanea. Lo sforzo di questo lavoro è di trovare la sintesi di stilemi e linguaggi diversi, nella convinzione che ogni strumento sia funzionale e potenzialmente utile alla creazione. Centrale nel lavoro della compagnia è la drammaturgia, ovvero la possibilità di creare spettacoli a partire da testi nuovi, mai messi in scena e di cui essere autori oltre che registi.
Serena Piazza
Nata a Milano nel 1985, dove studia recitazione, drammaturgia e regia, e segue seminari di Clown con Alessio Targioni, Commedia dell’Arte con Fabio Banfo e metodo Stanislawskij con l’attrice argentina Pinty Saba. Studia regia con Serena Senigaglia e frequenta il corso sul dramma antico organizzato dall’Università Cattolica di Milano, sotto la direzione artistica di Antonio Calenda e condotto da Cristian Poggioni. Come attrice ha lavorato su classici come Plauto, Terenzio, Goldoni, Čechov e Shakespeare. E’ coautrice e attrice con Fabio Banfo dello spettacolo “Lenny” sulla vita del comico Lenny Bruce, dello spettacolo Gopik, per la Universidad de Chile di Santiago del Cile. Come aiuto regista, partecipa all’allestimento dello spettacolo “Sueno de una Noche de Verano” da William Shakespeare per la Universidad Finis Terrae di Santiago del Cile, “Fabbrica di Guerra”, regia Manuela Tamietti, Teatro Oz di Biella e “Quello che le donne non dicono” di Fabio Banfo. Nel 2015 è assistente alla regia di Antonio Sixty nel “Gabbiano” di Cechov, e di Alberto Oliva in “Shylock”, per il Teatro Litta di Milano. Come regista ha diretto “Swing for Life” per il Festival It di Milano.
Teatro Libero, via Savona 10 Milano
Per informazioni e prenotazioni: tel. 02.8323126 biglietteria@teatrolibero.it www.teatrolibero.it