Marco Tamburro è un artista impegnato nel saper raccontare la vita quotidiana in cui l’uomo perde di vista il tempo che scorre troppo velocemente, senza riuscire a cogliere le piccole cose che lo circondano .
Questo spiega il ruolo marginale che la figura umana ha nella sua pittura: è una semplice presenza che insegue incessantemente le traiettorie infinite della città.
I motivi che MARCO TAMBURRO più predilige sono quelli consueti del paesaggio urbano: semafori, grattacieli, strisce pedonali, taxi, cartelloni pubblicitari, stazioni ferroviarie che raffigura con notevole immediatezza e velocità nel tratto.
Delle sue tele, prevalentemente grandi, colpisce subito l’impianto scenico, strutturato secondo vari tagli prospettici: le linee si interrompono e si ricongiungono con altre linee attraversando il quadro, dando così la sensazione della frenesia della città.
Nel ciclo delle tele inedite presentate dalla Galleria Anna Breda, il titolo “….Non è solo un gioco” non è casuale. Infatti in questi ultimi dipinti di MARCO TAMBURRO si coglie una creatività e maturità nuova…
la vita non è solo caos ed ansia quando si ha la consapevolezza che “il Bambino che c’è in noi è sempre vivo”. Ecco che la vita stessa assume i colori romantici della magia e della fantasia …
Le sue tele sono un invito a tuffarsi nei ricordi della nostra infanzia. La ruota, i lego, sono giochi che tutti i bimbi fanno, liberando l’immaginazione in cui le uniche regole sono quelle dettate dalla fantasia proprio, come l’arte.
L’arte stessa è l’espressione del gioco nelle sue manifestazioni ironiche come la POP ART, o il SURREALISMO. Ce lo ricordano i grandi come Warhol e Dalì.