Pensioni delle donne: come funziona nel resto d'Europa

"pensioni delle donne"A pochi giorni dall’approvazione del nuovo piano pensionistico che divide i lavoratori in tre categorie, come ha ampiamente spiegato ilsole24ore, tra salvati, parzialmente salvati e penalizzati e che di fatto porterà, per i pensionati del futuro, l’età di ritiro dal mondo del lavoro elevatissima, 67 anni a partire dal 2021 (ma già dal 2016 a 65 per tutti), diamo uno sguardo al resto d’Europa e a come funzionano oltralpe le cose.

Vi invitiamo comunque a leggere la pagina de Ilsitodelledonne che ragguaglia sulle ultime modifiche relative alla riforma del sistema pensionistico in Italia.

La riforma italiana, come si sa prevede un sistema di premio per coloro che decidono di rimanere in pensione fino ai 70 anni. Diminuisce anche divario e differenza per pensioni delle deonne e pensioni degli uomini. Comunque, per coloro che lo vogliano, sarà possibile rimanere al proprio posto di lavoro fino alla venerabile età dei 70 con incentivi interessanti. Un sistema simile, ma non proprio uguale, è quello svedese, che, in Europa, ha fatto scuola.

In Svezia però è possibile ritirarsi fin dai 61 anni. A quali condizioni? Facile, percependo una parte soltanto della propria pensione. E se ci rende conto che le entrate non bastano? Si può sempre tornare a lavoro. Il sistema pensionistico svedese ha richiesto una lunga elaborazione, 8 anni, dal 1990 al 1998, ed è stato approvato unanimemente dalle parti sociali e da tutti i partiti. Il calcolo delle pensioni è fatto su tutti gli stipendi percepiti dal lavoratore nell’arco della vita. Viene trovata una media e rapportato il tutto alla speranza di vita. Risultato? Pensioni dinamiche. La riforma ha portato buoni risultati. Ha contribuito ad alzare la media di età della pensione delle donne a 63,7 anni. Una delle più alte in Europa. Questo sistema uguaglia i diritti di lavoratori indipendentemente del genere. Malgrado ciò, a causa delle differenze salariali di genere presenti anche in quel Paese, le donne percepiscono una pensione più bassa e aumenta di conseguenza per loro il rischio povertà dopo i 65 anni.

La Germania potrebbe essere la prima Nazione Europea a raggiungere l’età pensionabile dei 67 anni. Gli innalzamenti in quel Paese saranno graduali e sono partiti proprio a inizio 2012. Anche la Francia ha recentemente modificato il proprio wellfare sul modello svedese, più precisamente nel 2010. In tutto lo stato francese si può andare in pensione dai 62 anni, ma con mensilità più bassa. La mensilità completa però arriva solo a coloro che decidono di ritirarsi a 65 anni.

Per avere un rapporto completo di tutti i Paesi Europei e farvi così un’idea dettagliata, potete visualizzare questo documento: Rapporto della Commissione Europea sulle pensioni.

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