Orari di lavoro, flessibilità diversa a seconda dell'età

Studio McKinsey per Valore D: la flessibilità sugli orari di lavoro non è la stessa a tutte le età. Le donne spingono per un welfare aziendale su misura.

 

di Veronica Benigno

Conciliare lavoro e cura della famiglia è particolarmente complicato in Italia. Lo sanno bene le donne, penalizzate da un sistema di servizi pubblici inadatto e carente. Per molte, sarebbe importante che l’azienda per cui lavorano predisponesse un piano di welfare integrativo, la cui funzione sarebbe molto più apprezzata di un aumento. Come a dire, dichiarare un saldo inferiore quando si fa un confronto per trovare i migliori conti correnti ma orari di lavoro più flessibili, a seconda dell’età.

Secondo l’ultima ricerca di Valore D, effettuata da Mc Kinsey, le donne lavoratrici più giovani manifestano oggi la necessità di avere orari flessibili, mentre dopo i 40 anni si preferisce il part-time. Non di soli finanziamenti statali vive il welfare: il bene più prezioso per la cura della famiglia è il tempo, e di questo aspetto potrebbe occuparsi, in sintonia con le esigenze delle dipendenti, l’azienda.

Dall’indagine, presentata a Roma durante il II Forum Nazionale “Verso un nuovo equilibrio: profitto, rispetto, leadership”, emergono diversi aspetti in controtendenza rispetto agli argomenti solitamente associati a questo tema. Le donne, più che asili nido (comunque importanti), chiedono infatti tempo per assistere i genitori anziani e, a sorpresa, questa necessità ha pari importanza anche per i colleghi uomini.

Questo equilibrio tra la componente maschile e quella femminile all’interno delle risorse aziendali può rivelarsi vincente, secondo Anna Zattoni, direttore generale di Valore D, per un nuovo modello di impresa, che sappia crescere senza chiedere ai propri lavoratori sacrifici che non possono permettersi. Un maggiore ascolto delle esigenze dei dipendenti, secondo i dati del rapporto, conviene anche all’azienda: l’investimento messo a disposizione consentirebbe di guadagnare in termini di produttività e di soddisfazione del personale.

L’alternativa all’orario flessibile, unica alternativa per lavoratrici e lavoratori nell’attuale contesto, c’è. Secondo Mc Kinsey, se l’azienda fornisse anche servizi di assistenza agli anziani per i propri dipendenti, registrerebbe un calo del 15% delle assenze e un risparmio di 1.350 euro pro capite. Ancora, allestire un nido interno ridurrebbe in media le assenze per maternità di un mese e mezzo e per ogni neomamma che tornasse prima al lavoro si risparmierebbero 1.220 euro.

Costoso, certo, ma efficace. A fronte della realizzazione di un welfare aziendale, i dipendenti sarebbero disposti a lavorare il 5% in più (mezz’ora in più al giorno). Sembra poco, ma secondo Mc Kinsey aumenterebbe di addirittura il 30% il cosiddetto engagement index, ovvero il coinvolgimento della risorsa all’interno dell’azienda. Un lavoratore più felice produce di più, direbbero alcuni. Valore D lo conferma e rilancia questo nuovo modello.

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