L’universo femminile nelle fotografie dell’Agenzia Magnum dal dopoguerra a oggi

WOMEN POWER
Aperta dal 22 marzo 2025 al 21 settembre 2025
Da mercoledì a domenica dalle 10:00 alle 13:00 / dalle 15:00 alle 19:00
lunedì e martedì chiuso
BIGLIETTI: Intero 10€

Il Museo Villa Bassi Rathgeb, che si trova a pochi metri dall’AbanoRitz, presenta la mostra fotografica WOMEN POWER. L’universo femminile nelle fotografie dell’Agenzia Magnum dal dopoguerra a oggi, una straordinaria mostra fotografica a cura di Walter Guadagnini e Monica Poggi, che esplora, attraverso immagini iconiche dell’agenzia MAGNUM Photos, il ruolo della donna dal secondo dopoguerra a oggi, mettendo in luce la forza e la complessità del cammino femminile verso l’emancipazione e le trasformazioni sociali che hanno segnato la condizione delle donne negli ultimi settant’anni.

Magnum Photos è una delle più prestigiose agenzie fotografiche al mondo, fondata nel 1947 da leggendari fotografi come Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George Rodger e David Seymour. Nota per il suo approccio documentaristico e umanistico, Magnum ha raccontato alcuni dei momenti più significativi della storia moderna attraverso i suoi scatti. L’agenzia riunisce fotografi indipendenti che mantengono il controllo sulle proprie opere, garantendo autenticità e libertà espressiva.

WOMEN POWER si concentra su due aspetti complementari, le donne fotografe che raccontano la realtà con una visione unica, e le donne ritratte che emergono come soggetti di grande valore dalle lenti di Magnum.
Il percorso della mostra si articola in sei nuclei tematici che esplorano il contesto familiare, la crescita, l’identità, i miti della bellezza e della fama, le battaglie politiche e la guerra. Ognuno di questi temi è rappresentato da lavori realizzati da alcune delle più importanti autrici di Magnum Photos, tra cui Inge Morath, Eve Arnold, Olivia Arthur, Myriam Boulos, Bieke Depoorter, Nanna Heitmann, Susan Meiselas, Lúa Ribeira, Alessandra Sanguinetti, Marilyn Silverstone e Newsha Tavakolian. Autrici di fama internazionale accanto a giovani fotografe contemporanee, con reportage realizzati in contesti molto diversi da un punto di vista storico e geografico, che spaziano dai ritratti di Marilyn Monroe a quelli delle combattenti delle FARC in Colombia.

La mostra fa emergere un confronto fra stili, linguaggi e generazioni, che danno vita a un inedito dialogo di voci e sguardi mai convenzionali.
WOMEN POWER include anche scatti di celebri fotografi come Robert Capa, Bruce Davidson, Elliott Erwitt, Rafal Milach, Paolo Pellegrin e Ferdinando Scianna, che hanno saputo raccontare la condizione femminile testimoniando le sfide legate ai diritti delle donne.

 

Il complesso di Villa Bassi Rathgeb (già Secco, Dondi dall’Orologio e Zasio) rientra a pieno titolo nella tipologia della “villa veneta”, luogo dello svolgimento dell’attività agricola legato, secondo l’ideale classico, ad uno stile di vita salubre. Villa Dondi dall’Orologio è una storica dimora situata ad Abano Terme a pochi metri dall’AbanoRitz, in provincia di Padova. La villa è associata alla famiglia Dondi dall’Orologio, nota per il contributo di Jacopo Dondi, medico, astronomo e orologiaio padovano del XIV secolo, celebre per la costruzione dell’orologio astronomico di Padova nel 1344.
Oggi Villa Bassi contiene un patrimonio di oltre 400 opere tra dipinti, disegni, incisioni, miniature, reperti archeologici, antiche armature, oggetti e mobili di arredo, donati al Comune di Abano quaranta anni fa da Roberto Bassi Rathgeb.

La splendida villa completamente restaurata è sede di eventi e mostre importanti ed è composta da diverse sale (Stanza di Cefalo e Procri, Stanza della Caccia, Stanza di Mercurio e Argo, Stanza di Apollo e Dafne, Stanza della Genesi) da un oratorio, dalla loggia.
La decorazione della loggia risponde alla funzione dell’ambiente, tipicamente destinato – come ricorda Palladio – all’accoglienza degli ospiti, adatto al passeggio e al desinare. La finta architettura amplifica il motivo delle arcate e simula un secondo loggiato in forte scorcio, dal quale si affacciano servitori e musici che intonano un ideale concerto di benvenuto, mentre le altre scene e figure allegoriche invitano a rifuggire la violenza della guerra e a prediligere attività quali lo studio delle scienze e delle arti.

Il grande Salone centrale presenta affreschi purtroppo compromessi dalle picchettature dovute all’applicazione degli stucchi, oggi rimossi, nella seconda metà del XVIII secolo.
I riquadri sulle sovrapporte rappresentavano, secondo una fonte settecentesca, le quattro parti del giorno: si scorgono tuttora l’Aurora su un carro trainato da galli e spargente fiori e il carro del Sole, trainato da quattro cavalli.

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