Lo j’accuse della rivista Nature
Il duro editoriale sull’Italia recentemente pubblicato su Nature su come viene trattata la scienza nel nostro paese dalle istituzioni fa riferimento a tre recenti sentenze: quella del Tribunale dell’Aquila, che ha condannato i componenti della commissione Grandi rischi per negligenza professionale, quella per la chiusura temporanea dell’allevamento per cani di Green Hill, utilizzati per l’esecuzione di test sulla tossicità di alcuni farmaci e necessari in tutti i paesi civili per la somministrazione poi sull’uomo e quella del 12 ottobre scorso che ha imposto il pagamento di un risarcimento per un caso di tumore ritenuto riconducibile all’utilizzo dei telefoni cellulari. “Purtroppo, in Italia, la scienza e il metodo scientifico sono tenuti in poco o nullo conto e ce lo dice la più autorevole rivista scientifica al mondo, Nature” – commenta il prof. Umberto Tirelli, direttore del dipartimento di oncologia medica dell’Istituto Tumori di Aviano. “Su un caso di neurinoma dell’acustico in un lavoratore è stato deliberato da un organo della magistratura, che vi era una correlazione certa con l’utilizzo del cellulare, il tutto come minimo un po’ paradossale. Nature aggiunge anche che è difficile immaginare che vi siano tribunali che trattano brutalmente la scienza. E – prosegue Tirelli – fortunatamente Nature ancora non sa che l’Ilva per la magistratura sarebbe stata chiusa sulla base di un report epidemiologico mai sottoposto a una rivista specializzata (peer reviewed) e con evidenti e grossolani errori metodologici. Nature ricorda scandalizzato poi il fatto che il Ministro Profumo avrebbe voluto chiudere dodici istituti scientifici per averne solo uno a livello nazionale. E questo, immagino, per risparmiare. Inutile poi lamentarsi della fuga dei nostri cervelli all’estero. Che, se funzionassero bene, come non vi è alcun dubbio che funzionano, come potrebbero rimanere in un paese come questo, visto quanto riportato sopra da Nature?”