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Negli ultimi decenni, si assiste ad uno sviluppo incredibile sul piano tecnologico e scientifico. L’educazione universitaria è d’eccellenza; gli scienziati e i ricercatori stimolano, attraverso le loro indagini, le nostre capacità cognitive ed intellettive indicando nuove metodologie così preziose per le nostre vite. Questi significativi progressi rappresentano una delle ragioni di una progressiva laicizzazione della società.
Un disagio psicologico
Dal punto di vista psicologico è più frequente, nei nostri ambiti quotidiani, verificare un disagio diffuso. Il successo personale, la competizione, la velocità nel dover processare migliaia di informazioni rende le giornate molto frenetiche e cariche di stress. In questa dimensione così caotica è facile che l’attitudine egocentrica si rinforzi e ci porti ad agire muovendoci come guidati da un pilota automatico, senza la necessaria consapevolezza di chi siamo e cosa realmente vogliamo.
A risentirne sono sicuramente le relazioni che soffrono di tempi troppo brevi, incertezze, instabilità. Questo processo è accelerato dalla mancanza di riferimenti e valori che un tempo si alimentavano in nuclei famigliari più stabili e nel contesto di una dimensione spirituale maggiormente avvertita e quindi più organizzata.
In questo scenario in mutamento, ciò che sembra essere molto carente nei diversi livelli relazionali è un’educazione emotiva che risvegli le coscienze al valore del calore umano e dell’empatia. In questo senso molti leader religiosi e opinion leaders laici, affermano che dobbiamo spendere più tempo ed energia nello sviluppo dei valori umani e delle qualità interiori quali il perdono e la compassione. Anche in ambito di leadership, le nazioni e le organizzazioni tendono ad un approccio alle problematiche improntato sulla forza limitando un’apertura sincera al dialogo.
Il ruolo della donna
Se questa è la fotografia di una società in cambiamento, va senz’altro riconsiderato e rivalutato il ruolo della donna e del femminile nella nostra società. In tema di amore ed empatia, le donne hanno, biologicamente, un maggiore potenziale. L’amore smisurato e l’infinita gentilezza che nutrono per i figli, le porta a mettersi spesso in secondo piano e ad affinare naturalmente il senso di vicinanza con gli altri. Numerosi studi psicologici dimostrano che le donne tendono ed essere più empatiche e ad avvertire maggiormente la sofferenza degli altri. Questo le rende più vulnerabili ma anche più attente ai bisogni degli altri e quindi infinitamente preziose per una società più evoluta emotivamente.
Si potrebbe credere che queste qualità non siano consone ad una vita professionale vincente e di successo e questa magari è una delle giustificazioni alla base delle discriminazioni e dei pregiudizi che ancora condizionano il ruolo della donna nella società ma se poi si osserva con obiettività, nei momenti personali e difficili nella vita personale di ciascuno di noi, si comprende come il nostro benessere sia dato dalla somma di tanti aspetti, il più importante dei quali è disporre di una mente serena e motivata da gentilezza e spirito empatico nostro e di chi ci sta intorno.
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