Se il trader è donna contribuisce a ripulire il mercato degli investimenti dalla cultura dominante che ha causato la crisi. Il report di Changing Banking for Good.
Nonostante i passi avanti degli ultimi anni, in Italia, così come in molti altri paesi, siamo ancora lungi dall’aver garantito alle donne la piena parità nel mondo del lavoro. Se anche essere assunte non è sempre facile, fare carriera è ancora più difficile. Tutto ciò a causa di vecchi e offensivi pregiudizi che vorrebbero inquadrare le donne semplicemente nel ruolo di madri, mogli, casalinghe… Il risultato è che molti settori dell’economia, a partire da quello finanziario, sono ancora oggi ambienti prettamente maschili. Se ci si rivolge alla rete per informarsi sul mercato Forex o sulla borsa e sulle professioni come il trader, si rileva infatti che questi ruoli rimangono quasi inaccessibili alle donne, per quanto talentuose esse di dimostrino.
Ce lo insegnano persino i film ambientati a Wall Street: difficile vedere delle donne in tailleur fra i tanti uomini d’affari in giacca e cravatta. Eppure, una maggiore presenza femminile potrebbe davvero innescare una rivoluzione nel mondo della finanza, sradicando la cultura che ha contribuito allo scoppio della crisi ancora in corso. Lo afferma il report Changing Banking for Good, recentemente ripreso anche dalla Commissione Parlamentare sugli standard bancari del Parlamento britannico, secondo cui le donne non devono essere solo impiegate di banca addette all’apertura di conti correnti o all’erogazione di prestiti, ma devono sedere, sempre più numerose, anche alle scrivanie dei trader.
La Commissione ha commentato così il report: “La cultura maschile domina in modo schiacciante nel mondo del trading, e le persone che lavorano in un ambito ne influenzano in modo inevitabile la filosofia. Più donne sul trading floor sarebbero di certo un beneficio per le banche. Ecco perché le banche inglesi dovrebbero elaborare un resoconto dettagliato della presenza di genere nelle loro divisioni trading, indicando anche le misure che intendono prendere per bilanciare eventuali scompensi, entro i prossimi 6 mesi dalla pubblicazione del Report”.
Diverse testimonianze raccolte dal WSJ confermano la predominanza del genere maschile nel trading. La più significativa è quella di Jacki Zehner, primo socio donna di Goldman Sachs nel 1996, ora a capo dell’organizzazione Women Moving Millions. “In effetti non credo che le donne siano aumentate in questo ambiente dal ’96, il passo del Governo va nella giusta direzione”.
“Si è parlato per decenni – prosegue Zehner – del bisogno di incrementare la diversità di genere nel settore dei servizi finanziari, ma si è fatto poco. Spero quindi che queste misure siano accompagnate da interventi specifici. La diversità porta a decisioni migliori e a una più attenta valutazione del rischio. La decisione del Governo è una mossa per migliorare la stabilità dell’intero sistema finanziario”.