#Facebook aumenta vigilanza sui contenuti che offendono le donne

Facebook annuncia nuove linee guida per la vigilanza sui contenuti, dopo le polemiche sui messaggi offensivi e violenti nei confronti del genere femminile.

 facebook and women

Dalla sua fondazione nel 2004, Facebook è stato oggetto di una diffusione quasi virale: si stima che oggi siano più di un miliardo gli utenti iscritti al social network più famoso al mondo. La fortuna di siti come questo, va ricercata soprattutto nelle maggiori possibilità di connettersi in mobilità, senza bisogno di una postazione pc fissa. È sufficiente acquistare un telefonino intelligente, magari mettendo le offerte cellulare incluso presenti sul mercato a confronto, o un tablet, infatti, per poter rimanere sempre connessi alla rete e in contatto con i nostri amici, condividendo con loro pensieri, foto e altri contenuti digitali. Proprio a causa della portata del fenomeno, non è infrequente che pubblicazioni offensive di varia natura compaiano sul social più popolare, causando indignazione negli utenti.

Che si navighi sul sito da pc, tablet o smartphone, non si può fare a meno di notare che sono purtroppo numerosissimi i contenuti che ledono la dignità delle donne. La denuncia parte da una rete internazionale di associazioni capitanate da Women, Action and the Media (Wam), Everyday Sexism Project e dall’attivista Soraya Chemaly, secondo le quali moltissime pagine del social network sarebbero farcite di messaggi sessisti e immagini e brani che rappresentano il sesso femminile in contesti inappropriati, offensivi e violenti.

Un fatto in accettabile, soprattutto in un periodo in cui l’attenzione dei media sta portando alla luce sempre più casi di femminicidio. Quindi, occorre cambiare, e i vertici di Facebook hanno annunciato che le linee guida saranno aggiornate quanto prima per garantire una maggiore vigilanza.

In realtà, dietro alla decisione aziendale di rafforzare la guardia contro questo genere di messaggi c’è anche un’altra motivazione, meno nobile: la fuga di inserzionisti causata dal fenomeno. Secondo il Financial Times, aziende del calibro della multinazionale Unilever, della giapponese Nissan e di Nationwide hanno recentemente revocato i propri contratti pubblicitari per il timore che Facebook non abbia il controllo su ciò che gli utenti pubblicano. Un’accusa non smentita dai gestori del sito, che hanno ammesso che “il sistema che identifica e rimuove contenuti inappropriati non ha funzionato in modo efficace come dovrebbe, soprattutto su questioni collegati a offese a sfondo sessuale”.

Tutto questo potrebbe presto cambiare: la revisione delle linee guida per il controllo dei contenuti, ha annunciato Facebook, sarà elaborata in collaborazione con organizzazioni per l’eliminazione delle discriminazioni e con esperti di diritto. L’azienda ha anche comunicato l’intenzione di ampliare la formazione dei team che valutano i materiali postati e condivisi dagli utenti. Da ultimo, ha annunciato che rafforzerà la vigilanza non solo sui messaggi violenti, ma anche su quelli considerati “crudeli” e “insensibili”, dei quali dovrà essere messa in luce la reale identità del responsabile.

Fonte: web

 

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