Indagine Red Sintesi su donne e lavoro in Italia: l’Emilia è la regione più rosa, ma la Campania spicca per maggiore professionalità.
La parità lavorativa tra uomini e donne è ancora un obbiettivo da raggiungere, per quanto duramente ci si sia adoperati negli ultimi anni. Certo, dei passi avanti sono stati fatti, ma la situazione potrebbe, anzi dovrebbe, migliorare ulteriormente. A rivelare il quadro delle donne lavoratrici italiane è una ricerca effettuata sulla base di prerogative sociali ed economiche, quali la possibilità di accedere a un finanziamento, mettendo i prestiti presenti sul mercato a confronto, ed avviare un’attività lavorativa. Lo studio ha evidenziato una discrepanza significativa tra le regioni del centro-nord e quelle del sud. Se nelle prime la situazione, per quanto passibile di miglioramento, sia accettabile, al meridione è decisamente allarmante.
L’indagine, prodotta da Red Sintesi, stabilisce che le regioni più virtuose in materia di quote rosa sono Emilia Romagna, Toscana e Campania. La ricerca ha combinato il tasso di imprenditorialità (supportato dalle maggiori erogazioni di prestiti online e tradizionali), l’accesso alle professioni ad elevato livello di specializzazione, alle posizioni dirigenziali e a stipendi di almeno 1.500 euro mensili netti, usando i dati Infocamere e Istat. Fatta 100 la media italiana, l’Emilia supera nettamente questa soglia con 125 punti, seguita da Toscana con 124 e Campania con 115.
I numeri che colpiscono di più riguardano tuttavia il sud. La Campania si contraddistingue soprattutto per un buon accesso delle donne ai ruoli importanti: qui non sono molte le donne che lavorano, ma quelle che entrano nel mercato del lavoro sono ben selezionate. “Le donne del Sud sembrano trovare nell’imprenditoria una strada alternativa alla disoccupazione, vi è quindi una maggiore presenza di imprese gestite da donne in Molise (29,9%), in Abruzzo (27,7%), in Basilicata (27,7%) e nella Campania (26,7%)”, dicono gli autori dello studio.
In Campania solo il 21,8% delle donne con più di 15 anni lavora, nel Veneto questo valore sale al 40,9% e nel Trentino Alto Adige arriva al 46,8%. Se quindi la forza lavoro femminile del nord si distribuisce più uniformemente nel mercato, occupando anche ruoli con minor responsabilità e minor qualifica, in Campania invece la partecipazione femminile è minore e questo consente solo alle più istruite e preparate di entrare nel mercato del lavoro.
Guardando proprio alla classifica delle donne che occupano posizioni qualificate c’è un altro dato che risalta: la Campania è al primo posto con il 40%, seguita da Lombardia e Sicilia (rispettivamente 38% e 36%). Questo è un altro dato che spiega come l’ingresso nel mondo del lavoro per le donne non dipende tanto dalla posizione geografica ma dalla richiesta di professionalità, che nel nord è più sviluppata mentre nel sud meno.