“Verona, con le sue vecchie mura che l’attorniano, i suoi ponti dai parapetti merlati, le sue lunghe e larghe vie, i suoi ricordi del medio evo, ha una grande aria che incute rispetto.”
Paul Valéry
L’Arena, nel cuore della città di Verona, è un anfiteatro romano, oltre che una delle icone della Regione Veneto. Costruito nel I secolo d.C., è pensato, come tutte le arene dell’epoca, per i giochi romani, cioè giornate intere che solitamente iniziavano con le venationes (lotta tra animali e umani), per continuare con la messa a morte dei condannati e finendo con i combattimenti dei gladiatori.
Oggi l’Arena di Verona è la terza in grandezza tra quelle arrivate a noi in così buono stato di conservazione; questo grazie ai diversi restauri iniziati già dal medioevo, quando si utilizzava l’anfiteatro come fortezza in difesa delle invasioni e poi come luogo per il rogo gli eretici. Nel 1382, per le nozze di Antonio della Scala e Samaritana da Polenta, sono indetti 25 giorni di feste e giostre proprio all’interno della stessa arena.
I restauri più importanti iniziano nel 1500 quando la città di Verona inizia a tutelare maggiormente l’area e le mura sanzionando eventuali contravvenzioni.
Nel medioevo sono molto in voga le cosiddette giostre: uno sport che sottoforma di torneo diventava una sorta di duello armato tra cavalieri. Il 26 febbraio 1590 è organizzata la prima giostra documentata all’interno dell’Arena di Verona, usanza che continua anche nel ‘600 con cavalieri da diverse parti d’Italia e non solo della zona.
Nell’800, con il dominio francese, il governo sotto Napoleone Bonaparte stanzia diversi fondi per il restauro del monumento portando importanti cambiamenti anche al piazza Bra. Più tardi l’Arena è utilizzata come campo di concentramento per i prigionieri austriaci, ma continuano comunque gli spettacoli di caccia ai tori molto popolari all’epoca, sostituiti poi da gare di equitazione e velocipedistiche, da spettacoli di mongolfiere, da acrobazie, da commedie e… da giochi come la tombola.
La prima documentazione di un preludio di spettacolo lirico è il 24 novembre 1822 quando a seguito del congresso di Verona si esegue uno spettacolo “La Santa Alleanza” con testo di Gaetano Rossi e musica di Gioachino Rossini. Gli spettacoli piacciono e continuano negli anni fino al grande successo, nel 1913, dell’Aida di Giuseppe Verdi, opera che decreta l’anfiteatro come il primo teatro lirico all’aperto del mondo con i suoi 15.00 spettatori.
Tutt’oggi l’Arena di Verona è usata per concerti ed eventi, primo tra tutti la grande stagione di opera e lirica e, ça va sans dire, l’Aida rimane uno degli spettacoli faro delle diverse stagioni.
Il 99° Arena di Verona Opera Festival 2022 prende il via il fine settimana del 17 e 18 giugno con due tra i titoli più rappresentativi nella storia del Festival: Carmen di Bizet e Aida di Verdi, entrambi con la firma di Franco Zeffirelli. Molti altri spettacoli saranno date fino al 4 settembre e tutte sarebbero imperdibili.
Un’ora circa di macchina dall’AbanoRitz per immergersi in una serata magica, in una cornice da sogno che rivive grazie alla Fondazione Arena, a direttori e artisti internazionali e a titoli tra i più amati.