#Crisi, le donne reggono meglio le difficoltà economiche

donne e crisi

Uno studio Cermes Bocconi dimostra che la crisi in Italia sta mettendo a dura prova tutti, ma le donne reagiscono meglio.

Di Valentina Forza

La necessità aguzza l’ingegno. Lo pensavano già i latini e ora lo dimostrano le donne del nostro tempo, che si adattano costantemente al cambiamento di consumi dettato dalla crisi economica e cercano, con successo, di mantenere il proprio conto sempre in attivo, imparando anche come scegliere i conti correnti più vantaggiosi.

Lo attesta uno studio effettuato dal Cermes, il Centro di Ricerca su Marketing e Servizi dell’Università Bocconi. Su un campione di mille consumatrici la maggioranza (ben l’89%) si è dichiarata colpita dalla crisi e restia a “strisciare” la sua carta di credito. Sono quindi innumerevoli i tagli alle spese che le donne effettuano per adattarsi alla situazione economica. Ai primi posti nei costi che si tenta di arginare troviamo le vacanze, le uscite con amici e parenti, l’abbigliamento e la cura del corpo (con percentuali che vanno, rispettivamente, dal 72% delle intervistate al 62%).

Come evidenzia la ricerca, le donne sono pronte a risparmiare più che altro fuori casa. Risultano sostanzialmente invariati, infatti, i consumi domestici (spese alimentari e telefonia) e a scopo medico-sanitario. Solo poco più di un quarto del campione interpellato ammette una riduzione dei costi in questi settori di consumo.

Le modalità di risparmio riguardano sia promozioni (il 71% delle donne ricerca appositamente degli sconti, mentre il 35% ha deciso di eliminare i prodotti di marca), sia la cultura del riciclo e del self made.  Circa la metà del campione intervistato prepara in autonomia ciò che prima della recessione economica comprava in negozio e, anche quando l’acquisto di un prodotto risulta possibile, le donne compiono delle scelte molto più ponderate (ad esempio, il 44% ricerca dei canali di vendita alternativi, come internet).

L’analisi dei comportamenti d’acquisto femminili ha fatto sì che si potessero individuare quattro categorie di consumatrici: le realizzate, le combattenti, le native digitali e le consapevoli. Quasi tutte, comunque, sono caratterizzate dall’uso della pianificazione come strumento per risparmiare e da un ritorno al “fatto in casa”.

“Da questo studio emergono diversi elementi sul modo in cui le donne stanno combattendo la crisi”, spiegano Stefania Borghini e Francesca Valsesia, docenti di marketing rispettivamente alla Bocconi e alla SDA Bocconi, curatrici della ricerca per il Cermes. “Il primo è che le consumatrici stanno effettivamente mostrando un comportamento di acquisto più ragionato e responsabile, a riprova che un certo consumo etico è ancora possibile. Anche le donne che dichiarano di risentire meno delle difficoltà economiche stanno riorientando alcuni consumi”. “Il secondo elemento, di contro, è che anche gli ambiti di acquisto primari, come il cibo, diventano oggetto di tagli sempre più frequenti. Se la media delle donne che risparmiano sugli alimentari è il 27 per cento – concludono le docenti della Bocconi -, tra le fasce economicamente più deboli si arriva al 36 per cento”.

 

 

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