Un borgo di palazzi in rovina dimenticato, una storia di #odio e #amore, la vana #speranza di cambiare desolate esistenze
Cade la terra
“Cade la terra” è il titolo del romanzo della scrittrice e abbandonologa Carmen Pellegrino, edito da Giunti, che sarà tra i cinque finalisti del premio Campiello 2015. La premiazione si terrà il 12 settembre. Unica donna presente la Pellegrino, gli altri autori finalisti del premio Campiello 2015 saranno Antonio Scurati con “Il tempo migliore della nostra vita” edito da Bompiani, Paolo Colagrande con “Senti le rane” edito da Nottetempo, Vittorio Giacopini con “La mappa” edito da Il Saggiatore e Marco Balzano con “L’ultimo arrivato” edito da Sellerio.
Lo scenario in cui Carmen Pellegrino ambienta il suo romanzo è Alento, una città dell’Italia del sud, un luogo dimenticato che assume le sembianze di un vero e proprio paese fantasma. Una cittadina da cui tutti si sono allontanati, sono scappati. In questo sinistro luogo è rimasta solamente una figura femminile: Estella. La donna è rimasta la sola a conservare la memoria, le storie vissute sia dai vivi che dai morti che popolarono Alento. Un romanzo che vive sempre tra l’immaginazione e la realtà, tra il sogno e la magia. Sarà la stessa Estella, ex suora dal passato ricco di vicissitudini, a rappresentare in carne ed ossa l’esempio di mistero ed intreccio che lega la sorte di Alento a quella delle persone che ci hanno vissuto.
“C’è morte dappertutto. Come solo nel Gattopardo o in Céline. In questo Cade la terra, che ha davvero l’andamento lento di un grande classico, di quelli da leggere e rileggere per l’eternità, perché questo romanzo vive dell’esorcismo di non voler essere abbandonato in un luogo in disuso, al buio tra le ragnatele, dove rimanere dimenticato per sempre.” Tratto da Piego di Libri’s review
«Ma se i morti infinitamente dovessero mai destare un simbolo in noi,
vedi che forse indicherebbero i penduli amenti
dei nocciòli spogli, oppure
la pioggia che cade su terra scura a primavera
E noi che pensiamo la felicità
Come un’ascesa, ne avremmo l’emozione
quasi sconcertante,
di quando cosa ch’è felice, cade».
“Mi occupo di luoghi morti rimorti e scampati; di uomini e donne che la storia non ricorda. Partecipo a funerali di sconosciuti. Scavo nel passato, poi ne scrivo” Carmen Pellegrino su twitter >>> , su facebook >>>