Ieri sera è andato in scena l’ennesimo show di Benigni che ha indubbiamente incantato la platea dell’Ariston facendo l’esegesi dell’inno di Mameli.
Cash altissimo, 250.000 euro, per il comico nazionale vincitore storico degli oscar Roberto Benigni, che ha parlato dell’Inno di Mameli, di come è nato e di come è stato creato.
Arriva a cavallo sventolando il tricolore e gridando viva l’Italia e poi celebra i giovani Benigni ma solo dopo aver reso le facce tirate dei dirigenti rai presenti in sala ancora più tirate non rinunciando a “velatissime” allusioni ai recenti fatti di cronatca che coinvolgono il Premier. Ma dopo queste polemiche si getta nel gioioso repertorio di uomo di spettacolo e accontenta tutti. Perfino le donne.
Il comico infatti è stato uno dei pochi a ricordare il ruolo delle donne nell’Unità d’Italia e nel risorgimento. Ruolo ancora più importante perché le donne hanno a lungo lottato a fianco degli uomini senza avere la loro contropartita in diritti. Ha ricordato la contessa di Castiglione, Cristina Trivulzia Belgiojosa, Anita Ribeira Garibaldi. Inoltre ha ricordato il primo ministro-donna italiano Pina Anselmi.
Senza dubbio una nota di plauso non foss’altro per questa sua delicatezza: l’aver ricordato il ruolo fondamentale delle donne nel processo di unificazione d’Italia. Ci uniamo inoltre all’applausa condiviso per la grande capacità di creare comunione e “Unità” del suo intervento per spiegare l’inno di Mameli: toccante, generoso, gentile, meraviglioso!
Soprattutto ora che la festa per i 150 anni dell’Unità d’Italia è divenuta legge: è proclamata naturalmente per il 17 marzo.
Grazie Roberto.