Il governo, dopo lo stralcio della norma sulla liberalizzazioni e sulla cancellazione delle indebite restrizioni all’accesso dalla finanziaria pensa ad una legge.
Il governo vorrebbe liberalizzare l’accesso alle professioni di avvocato, medico, giornalista, commercialista ed eliminare gli albi professionali. Ma è giusto?
Ciò che è certo è che se si farà, la legge in questione solleverà un grosso polverone. Quando c’aveva provato Bersani a liberalizzare farmacie e notai con le lenzuolate degli anni passati, il PDL aveva portato in piazza i professionisti. Questo perché farmacie e studi notarili, molto spesso creano una casta professionale.
Ma la legge che si progetta non tocca i poteri forti di farmacisti e notai e si concentra su avvocati, giornalisti e commercialisti. A detta di molti, giornalisti in testa, gli albi professionali sono in realtà una garanzia di controllo per i cittadini e per coloro che usufruiscono dei loro servizi. Garantiscono proprio la professionalità. Ci assicurano del fatto cioè che l’avvocato o il medico hanno le carte in regola per esaminare la nostra causa e tagliuzzarci.
Se quindi da più parti si spinge per una riforma degli ordini e degli albi professionali, il governo vorrebbe invece slegare loro le mani e permettere quindi dilettantismo e svincoli etici. Sarà quindi tutto lecito se passerà questa legge? Non lo sappiamo. Vogliamo sperare che si darà a qualcuno la possibilità di vigilare. Tuttavia quale controllo migliore del rischio di perdere il diritto di esercitare la professione?
Cosa ne pensate?
Per approfondire:
Il problema è che solo chi è dentro queste professioni sa bene che sono governate da caste chiuse, che nn permettono l’accesso ai giovani, che li prendono per sfinimento rendendo l’esame un’ostacolo impossibile. Sono inaccettabili le condizioni dei praticanti italiani che si trovano a sgobbare gratis per studi legali per anni ed anni e poi si trovano ad affrontare un esame nn basato sul merito e che preclude, alla maggioranza di loro, di accedere a questa professione. Andando avanti di questo passo nessun giovane vorrà fare queste professioni e di ciò ne saranno felici sicuramente il CNF e tutti quegli organi che di fatto proteggono le caste….ma per il paese ciò sarà bene?…danneggiare liberamente i giovani è la soluzione per un’Italia migliore??? avremo professioni mandate avanti da vecchi, senza più alcun ricambio generazionale e giovani costretti ad andare all’estero. Al momento questa è L’Italia e, ahimè, poiché le caste ci sono anche dentro il Parlamento, nn penso che questo disegno di legge verrà mai approvato.
Nel mio studio legale sono passati una decina di praticanti e di essi 9 hanno sperato l’esame (quattro al primo tentativo). Nessuno di loro era figlio di avvocato e cinque provenivano da famiglie di operai ed artigiani. L’unico che non ha superato l’esame si è arreso al secondo tentativo e, avendo vinto un concorso nella pubblica amministrazione ha deciso di cambiare strada. In Italia ci sono un numero di avvocati cinque volte superiore a quello degli altri paesi europei. In ogni palazzo c’è una targa che indica la presenza di uno studio legale. Di quale casta state parlando? Quelli che vogliono l’abolizione dell’albo di avvocati e commerciaisti (e del relativo esame di stato) sono a) Confindustria che vuole ridurre i costi delle consulenze e sfruttare i giovani b) coloro che non sono in grado di superare l’esame di stato. E’ una situazione avvilente.