“Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l’arte della fotografia.”
Helmut Newton
Arte nell’Arte. Il comune di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, ospita una mostra fotografica unica per tutti gli amanti delle Ville Venete e per tutti gli appassionati di fotografia.
Fino al 13 febbraio 2022 a Palazzo Todesco, con il patrocinio del Consorzio Ville Venete-Villeveneteforyou, di cui fa parte l’Hotel AbanoRitz, vi invitiamo a vedere l’esposizione “Ville Venete”, con immagini prese dagli archivi di Paolo Marton, per i milleseicento anni della Serenissima.
Paolo Marton, nasce a Treviso il 23 gennaio 1932 dove muore il 13 Febbraio 2006. Figlio di un politico italiano e fratello di un musicista, è stato a lungo titolare dell’omonima libreria trevigiana per poi debuttare nella fotografia nel 1977 con un volume sul Veneto commissionato dagli editori di Ivrea, conosciuti grazie alla sua professione, per l’appunto. Il primo grande successo internazionale lo ottiene con “Roma, magia nei secoli” nel 1983; poi negli anni successivi si specializza in pubblicazioni più centrate sull’arte e l’architettura del Veneto. Marton ha sempre portato le ville venete nel mondo esaltandone la bellezza, facendo conoscere questa realtà unica che il nostro territorio ci regala con una passione e una sensibilità particolare.
Venezia è sicuramente tra le città più conosciute al mondo e porta con sé sempre un fascino particolare, ma è nell’entroterra che ci si innamora e si conoscono la storia e le tradizioni, l’arte e la cultura. Paolo Marton racconta una civiltà tutta veneziana che si intreccia nelle ville, quel rito nel quale architettura, benessere e bellezza si intrecciano.
“Vorrei ringraziare i Proprietari delle Ville Venete. Mi è qui impossibile elencarli tutti siano essi discendenti delle antiche famiglie Patrizie che fecero costruire la Villa, nobili di altri casati o privati cittadini, stranieri innamorati dell’arte italiana, Società finanziarie o Enti Pubblici, come Regioni, Province e Comuni; perciò chiedo scusa sì, per non fare torto a nessuno, non citerò i loro nomi. Desidero comunque esternare loro tutta la mia riconoscenza per la loro disponibilità dimostrata nel permettermi di entrare in quelle stupende dimore che, non si dimentichi, rimangono quasi sempre abitazioni private e non sale di un museo; prego tutte queste persone di voler accettare le immagini che compongono questo libro come il miglior ringraziamento che io possa offrire alla loro gentilezza e ospitalità”.
Paolo Marton, 1986