L’8 marzo l’Hotel AbanoRitz ha dovuto improvvisamente sospendere la sua attività a seguito del Decreto Ministeriale. E non poterci salutare come si deve non ci è piaciuto, quindi abbiamo pensato di raccontarci un po’: chi con foto riesumate dagli album fotografici della nostra infanzia, chi scrivendo la sua esperienza o chi dando alcuni consigli benessere o di cucina.
Abbiamo trovato questa sorta di “consegna a domicilio” digitale per starci e starvi vicino condividendo una parte di noi con i nostri colleghi e con i nostri ospiti, dei quali ci manca poterci prendere cura; si potrebbe leggere come un team building, molto in voga al momento, ma difficile da organizzare quando si pensa che la famiglia dell’AbanoRitz conta circa una settantina di persone.
Simona è fanghina all’AbanoRitz, la prima sotto i riflettori del nostro “Indovina chi?” del lunedì (seguite la nostra pagina Facebook) dove abbiamo dovuto riconoscerla da piccolina… ma con quegli occhi, come potersi sbagliare? Sempre lei ha voluto raccontarci come è arrivata all’AbanoRitz:
FANGHINA PER CASO
Alla domanda : “cosa vuoi fare da grande?” Io fin da piccola rispondevo: “la veterinaria!”. Ho conseguito la laurea breve in Zootecnia. Ho lavorato per un po’ con i miei adorati animali, poi da Modena mi sono trasferita in Veneto.
Un giorno lessi sul Mattino di Padova: “corsi di fango-massoterapia”. Mmmhhhh…. ho pensato, perché no?
In realtà non avevo ben chiaro come funzionassero i fanghi, ma correva l’anno 1998 quando mi ritrovai catapultata in questo mondo. Faccio la fanghina da 22 anni, 19 all’AbanoRitz.
Sono felice di svolgere questa mansione perché donare benessere e curare naturalmente certe patologie mi dà grande soddisfazione. In questo momento di standby me ne sto rendendo maggiormente conto.
PS: Spesso usufruisco anche io dei benefici delle terme. Le piscine sono aperte al pubblico dalle 19:30 alle 23:00 e quando vengono le mie amiche “papaquane” da Modena è solo all’AbanoRitz che vogliono rilassarsi !!!!!!
E per chi se lo stesse chiedendo, “papaquana” è un termine dialettale tipo “svampita”, ma in realtà difficile da tradurre. Simona ci spiega che sono un gruppo di 15 amiche, tutte del 71, che si conoscono dal tempo delle scuole (chi dalle elementari, chi dalle medie o dalle superiori). Hanno addirittura una maglia di ordinanza e si supportano e sopportano sempre. Le Amicizie con la “A” maiuscola insomma, quelle vere e rare.
Indovinello di Simona: “Ingrediente misterioso”
Soluzione: Non sono spaghetti, bensì un particolare cianobatterio (Phormidium sp.ETS-50).
Il fango termale che deriva dalla commistione di una componente solida (argilla) e di una componente liquida (acqua termale) esplica la propria azione benefica non solo attraverso il calore, ma soprattutto mediante il rilascio di sostanze dotate di elevata capacità antinfiammatoria prodotte da microorganismi presenti nel fango stesso. Questi microrganismi (bioglee) sono: batteri (fra cui cianobatteri detti alghe azzurre), microalghe (fra cui le diatomee), protozoi.
Dopo un lento processo di maturazione il fango si trasforma in medicamento con effetti benefici e duraturi. Più potente dell’Aspirina, meno invasivo dell’Aulin e senza effetti collaterali.
Altro che cortisone!!!