Allodole VS Gufi

Il ritmo sonno-veglia varia da persona a persona: alcuni si identificano come “allodole”, ovvero mattinieri, mentre altri sono “gufi”, più attivi nelle ore serali. Entrambi gli stili di vita hanno vantaggi e svantaggi, che diventano particolarmente rilevanti in contesti specifici come quello dei trattamenti termali. La propensione a essere mattinieri, cioè ad alzarsi presto al mattino, viene solitamente considerata un’attitudine virtuosa, sinonimo di successo e di uno stile di vita equilibrato e sano. È una convinzione molto radicata anche perché ha origini molto antiche. La maggior parte della popolazione globale si posiziona però in una via di mezzo tra l’essere “mattinieri” ovvero le allodole e “nottambuli” cioè i gufi. I primi rappresentano i soggetti che in genere necessitano di andare a dormire presto, senza svegliarsi tardi, mentre i secondi sono coloro che si coricano più frequentemente con maggiore calma e preferiscono svegliarsi senza fretta.

Chi si alza presto tende ad avere una maggiore regolarità nei ritmi biologici. L’esposizione alla luce naturale del mattino migliora l’umore e stabilizza il ritmo circadiano. Il sonno negli esseri umani, infatti, è regolato soprattutto dai cosiddetti ritmi circadiani, cioè i cicli con cui si ripetono determinati processi fisiologici nell’arco delle 24 ore, a loro volta influenzati dalla risposta del corpo all’alternanza tra la luce e il buio. Sono diversi da persona a persona, ed è per questo stesso motivo che vitalità e stanchezza variano durante la giornata in un modo che non è uguale per tutti.

In ambito termale, svegliarsi presto è importante: i fanghi curativi, infatti, vanno applicati, da protocollo, la mattina, preferibilmente tra le 7 e le 10. In questa fascia oraria il corpo è più reattivo e l’effetto terapeutico è ottimale. Inoltre, l’organismo è più predisposto alla sudorazione indotta dai fanghi, utile alla detossinazione e all’efficacia del trattamento.

Sebbene ogni cronotipo abbia i suoi meriti, nel contesto delle cure termali essere mattinieri comporta senz’altro un vantaggio fisiologico e terapeutico. Per i nottambuli, adattare temporaneamente il proprio ritmo in occasione di un ciclo termale potrebbe rappresentare un investimento salutare e consapevole. Il risvolto negativo è che chi forza il proprio corpo a una sveglia anticipata, senza seguirne il ritmo naturale, può incorrere in cali di energia e irritabilità. Inoltre, se la qualità del sonno è insufficiente, l’alzarsi presto può peggiorare la salute generale.

L’energia dei così detti gufi si distribuisce meglio nelle ore tarde, rendendoli più efficienti in attività che richiedono attenzione prolungata. Inoltre, il sonno mattutino può risultare più profondo e rigenerante. Ma chi si sveglia tardi rischia di perdere opportunità sociali o professionali, data la struttura della società orientata sempre più alla massimizzazione della produttività. Inoltre, nel contesto delle cure termali, arrivare tardi significa perdere la finestra ideale per l’applicazione dei fanghi rendendoli a volte più faticosi determinando così una minore risposta dell’organismo.

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