Halloween sta forse sostituendosi, nella cultura italiana, al più tradizionale giorno di Ognisanti. Perché? Più per motivi commerciali che altro.
Una cosa che mi ha sempre dato fastidio è l’idea di trasformare questa festa in un altro carnevale. Più orripilante, magari, ma del tutto simile, perfino nel bonario desiderio di divertirsi con gli scherzi.
Eppure Halloween ha un che di macabro in sé e infatti i vestiti preferiti dalle star quest’anno riguardano molto mostri come l’uomolupo, donne fintamente squartate e fatine-streghe sexy.
A me piaceva di più l’idea di festeggiare i Santi, ma capisco anche che in una società che si sta secolarizzando sempre di più non interessi più molto festeggiare dei “signori” capaci di fare miracoli,magari esaltati nelle loro proprietà taumaturgiche. D’altronde sono consapevole che la cultura agiografica è spesso l’insieme di credenze popolari, il collage tra fede cristiana e religioni politeistiche. Eppure l’idea di avere modelli di virtù, magari inarrivabili, come i “Santi”, mi dava conforto. Mi permetteva di sperare in un mondo migliore, in un certo senso, perfettibile. Spero per questo di non passare da ingenua.
E il plumbeo grigiore di certi giorni di novembre era perfetto per ricordarmi la sacralità di questa festa, non di Halloween, ma di Ognisanti. Chissà se quest’anno l’ansia consumistica frenerà la sua corsa, ora che la crisi economica le galoppa accanto.
E voi che farete ad Halloween? Intaglierete zucche? Questo mi attira. Infatti girovagando per il web ho trovato qualcosa di molto interessante: ecco alcune sculture di zucca dell’artista Ray Villafane.