Si chiama Lorenza Lei ed è il nuovo DG della Rai, al posto di Mauro Masi.
Ora ciò che tutti sperano è che ci sia davvero una svolta. Lorenza Lei infatti ha lavorato, prima di raggiungere i vertici dell’azienda pubblica, per la maison Valentino come direttore marketing ed è stata al fianco di altri quattro dirigenti Rai. Proprio la sua riluttanza ad essere soggetta e servile al potere potrebbe causare qualche problema.
Inutile infatti raccontarcela: la Rai è ancora strettamente controllata dal potere. Nel caso odierno il fatto problematico è che il Presidente del Consiglio controlla anche la gran parte del sistema editoriale e televisivo privato e della concorrenza. Nelle mani di Berlusconi quindi una sorta di monopolio mediatico che si rispecchia perfettamente nel concetto di “Conflitto di interesse”.
Cosa comporta una simile degenerazione massmediatica? Per esempio che ancora sulle reti televisive, il principale mezzo di informazione per la popolazione italiana, non sia passata alcuna notizia dei Referendum di Giugno e che la gente non sappia neppure bene per cosa si andrà a votare.
Si spera che Lorenza Lei possa portare un po’ più di libertà nell’azienda pubblica e che la stacchi dal potere politico che vorrebbe limitare profondamente il diritto d’informazione a proprio vantaggio.
Questa donna infatti ha forti legami con il Vaticano, genitori comunisti (ma per carità non è di sinistra, Lei), 51 anni, sposata con un figlio chef, e l’hobby della lavorazione del vetro. Cattolica dell’ultima ora, non si sente di appartenere all’Udc. Discreta è l’aggettivo che meglio la identifica. Entra in Rai nel 1997 e da allora non ha smesso di fare carriera.
D’altronde, come era solito dire Biagi, in Rai si assumono sempre almeno 5 persone per volta: uno rosso, uno verde, uno azzurro, uno bianco, e uno bravo che lavori per tutti gli altri.
Speriamo tutti che sia veramente il punto di svolta per questa azienda pubblica ormai indecente da guardare.
Scritto da M.F.
M.F., scusa ma … ci fai o ci sei? Riluttante al potere? ahahahah per non parlare del Vaticano. buon sonno.
Uto, noi esprimiamo delle speranze. Poi si giudicherà il risultato. Ci sembra cmq importante che una donna sia riuscita ad arrivare in quella posizione. Perché, tu prevedi che sarà peggio di quando c’era Masi? O credi che siccome è donna sarà cmq più facile da controllare?
non è una questione di genere ma di percorso.
hai cliccato sul nome Uto? hai letto? forse no e allora ti posto il link http://uto.splinder.com/post/19397812/ugl-e-la-casta-rosa
e non dimenticare il Vaticano.
potrà “far meglio” solo chi sarà libero da partiti e Vaticano e non è questo il caso, purtroppo.
per quel che riguarda la “speranza” io sto con Monicelli.
ciao e grazie per lo spazio concessomi.
Elisabetta Ci