Dormire 1 ora in meno

Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo, alle 2, è tornata l’ora legale: dovete spostare un’ora avanti gli orologi analogici mentre l’orologio del vostro smartphone, ha fatto tutto da solo.

A livello globale, meno del 40% dei Paesi adotta attualmente l’ora legale. Negli ultimi anni, diversi Paesi hanno deciso di abolire l’ora legale, adottando un orario standard per tutto l’anno, tra questi nel 2023 la Groenlandia ha scelto di mantenere l’ora legale permanente, rinunciando al ritorno all’ora solare. Di fatto il dibattito sull’abolizione dell’ora legale è diventato sempre più acceso. In Europa, Paesi come Russia (con ben 11 fusi orari!), Islanda e Bielorussia non effettuano più il cambio tra ora solare e ora legale. Inoltre, l’Unione Europea ha discusso l’abolizione del cambio dell’ora, lasciando la decisione finale ai singoli Stati membri. Ad oggi ancora la maggior parte dei paesi dell’Unione Europea e alcuni extra-UE adottano l’ora legale (Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Polonia, ecc, ad eccezione per esempio dell’Islanda che non adotta l’ora legale) spostando gli orologi un’ora avanti in primavera e un’ora indietro in autunno. Tuttavia, l’UE ha discusso la possibilità di abolirla in futuro.

Con l’ora legale per una notte si dorme un’ora in meno ma la conseguenza più diretta è che da oggi farà luce un’ora più tardi la mattina e buio un’ora più tardi la sera. In Italia l’ora legale rimpiazza l’ora solare dal lontano 1916 nei decenni successivi l’ora legale fu più volte sospesa, abolita e reintrodotta. Fu poi definitivamente ripristinata nel 1966, durante un periodo di crisi energetica, in cui serviva sfruttare meglio la luce del Sole nel tardo pomeriggio e alla sera.

Si racconta che l’invenzione dell’ora legale è da attribuire all’inventore statunitense Benjamin Franklin, che nel 1784 scrisse una lettera satirica in cui suggeriva ai parigini di alzarsi presto al mattino per sfruttare la luce solare e risparmiare sul costo delle candele.

Ogni anno, con l’arrivo della primavera, molti Paesi adottano l’ora legale, spostando avanti di un’ora le lancette dell’orologio. L’obiettivo principale è sfruttare meglio la luce naturale e ridurre il consumo energetico, ma questa pratica porta con sé vantaggi e svantaggi che alimentano il dibattito

L’argomento principale a favore dell’ora legale è la riduzione dei consumi elettrici. Con più ore di luce naturale disponibili nel tardo pomeriggio, si riduce la necessità di illuminazione artificiale e, in parte, di riscaldamento. Anche se studi recenti mostrano che il risparmio energetico ottenuto è spesso inferiore alle aspettative, per esempio nei Paesi con climi caldi, dove l’uso dell’aria condizionata aumenta.

Vero è che le giornate più lunghe favoriscono il tempo libero all’aperto, incentivano sport e l’affluenza di clienti nei bar e ristoranti incoraggiando le relazioni umane, e, non ultimo, con più ore di luce nel tardo pomeriggio, la visibilità sulle strade migliora, contribuendo a una riduzione degli incidenti.

La ricerca scientifica sviluppatasi intorno al fenomeno del cambio d’ora ha però dimostrato chiaramente che altera il ritmo circadiano, causando difficoltà ad addormentarsi e stanchezza, effetti che possono durare per giorni influenzando negativamente la concentrazione e quindi le performance che la vita quotidiana ci richiede.

L’efficacia dell’ora legale varia significativamente in base alla latitudine e alle specifiche condizioni climatiche, alle abitudini di consumo dei diversi stati e all’efficienza energetica degli edifici.

In Italia l’ora legale continua a essere associata a risparmi energetici significativi: nel 2025 si prevede una riduzione dei consumi elettrici di circa 330 milioni di kilowattora, equivalente al fabbisogno annuo di oltre 125.000 famiglie, con un risparmio economico stimato di circa 100 milioni di euro (secondo le stime Terna: uno dei principali operatori indipendenti di reti per la trasmissione dell’energia elettrica in Europa.)

Sulla questione del risparmio energetico l’ AbanoRitz è in prima linea: https://www.abanoritz.it/vacanze-sicure.aspx

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