“Se le vostre foto non sono abbastanza buone, non siete andati abbastanza vicino.”
Robert Capa
Ad Abano Terme, presso Villa Bassi Rathgeb, fino al 5 giugno, viene proposta al pubblico la mostra fotografica ROBERT CAPA, fotografie oltre la guerra : i tre piani della Villa che, da nobile dimora cinquecentesca, è ora centro culturale attivo e dinamico, raccolgono un centinaio di straordinari scatti fotografici. Tutto a soli 700 metri dall’AbanoRitz.
Il progetto espositivo, curato da Marco Muniz con il patrocinio del Consolato d’Ungheria, vuole dare spazio a scatti non riconducibili esclusivamente alla drammaticità della guerra per cui Capa è tanto famoso, svelandoci così l’altro volto del fotografo. Si trovano infatti molte foto scattate sui set cinematografici (Ingrid Bergman fu un suo grande amore, ndr) o ancora dedicate alle sue amicizie con artisti e scrittori dell’epoca quali Hemingway, Steinbeck, Picasso….
Nato in Ungheria nel 1913 da famiglia ebraica che si occupava di alta moda, Robert Capa si trasferì a studiare in Germania e poi da lì, durante il nazismo, in Francia, dove inizio a fare il fotografo freelance da autodidatta. Nel 1947 assieme a Henri Cartier-Bresson, David Seymour, Georges Rodger e William Vandivert fonda l’agenzia fotografica Magnum Photos che con i suoi canoni etici ed estetici definisce ancora oggi il modo in cui il fotogiornalismo racconta il mondo.
Capa fotografava in maniera empatica le “micro storie” che gravitano intorno alla “storia” inquadrando non tanto il fatto in sé ma le persone intorno. La sua Leica racconta senza filtri e con uno stile crudo sorretto da un linguaggio fotografico istantaneo. Nell’arco della sua carriera, il lascito iconografico di Capa (al secolo Andre Ernö Friedmann), conta migliaia di fotografie che mostrano l’aberrante furia della guerra. Infatti è considerato il primo e più famoso fotografo di guerra, documentò cinque diversi conflitti: la guerra civile spagnola (1936-1939), la seconda guerra sino-giapponese (che seguì nel 1938), la seconda guerra mondiale (1941-1945), la guerra arabo-israeliana (1948) e la prima guerra d’Indocina (1954).
È stato il prototipo del fotoreporter: la sua fu una vita spericolata, fatta di donne, grandi bevute e attrazione fatale per il pericolo. Morì a soli 40 anni saltando su una mina in Vietnam nel 1954.