Si chiama Kiva l’ultima trovata statunitense che unisce le possibilità del social-networking alla solidarietà e al microcredito.
L’idea
Kiva nasce nel 2004 su iniziativa di Matt Flannery e Jessica Jackley. L’idea iniziale è piuttosto semplice: fornire microcrediti dai Paesi Occidentali a quelli del Sud del mondo finanziando grandi progetti con piccole somme. In occidente un dollaro o un euro sono poca cosa, anche oggi, durante la crisi e la recessione. Ma dal 2004 fino ad ora molti progetti sono stati finanziati in questo modo, prestando, e sottolineo prestando, non regalando, piccole somme di denaro a chi ne aveva veramente bisogno.
Come funziona
Kiva funziona in modo semplice: mette in comunicazione il sud del mondo col nord del mondo attraverso internet. I paesi poveri mettono i progetti e li realizzano; quelli ricchi finanziano attravero il microcredito.
- Kiva accetta alcuni progetti da finanziare dai suoi partner sul territorio
- Poi mette i progetti a disposizione e al vaglio dei possibili finanziatori
- Ci si registra a Kiva diventando possibili investitori
- Si sceglie un progetto che si vuole finanziare
- Si fornisce il finanziamento da un minimo di 25$ attraverso paypal o carta di credito
- Quando il progetto prende il via il finanziatore riceve un resoconto dettagliato sullo stato dell’opera
Come si ripiana il debito? Facile: quando la persona che è stata finanziata dal noi inizia a gaudagnare inizia a estinguere il suo debito. Facile. Ma se il progetto non decolla o fallisce io perdo i miei soldi? Assolutamente no. Perché Kiva vi viene in soccorso e se il progetto non funziona tutti i creditori sono rimborsati.
Come Kiva trova i partner sul territorio
Kiva naturalmente non è un fondo a perdere. Se i progetti non funzionano perde dei soldi, perché gli investitori vanno ripagati. Kiva comunque non fornisce interessi e la sola idea del microcredito non è un’operazione che genera ricchezza per i finanziatori. Questo dev’essere chiaro. Per avere i progetti giusti occorrono sul campo alcuni partner fondamentali: i microfinance institutions (MFIs).
- Per diventare partner sul territorio di Kiva occorre:
- Prestare aiuto ad almeno 1000 richiedenti prestiti
- Avere una storia di almeno tre anni di microcredito
- Essere registrati ad un ente legalmente riconosciuto dalle autorità del Paese in cui si opera
- Avere almeno un anno di revisione finanziaria
Gli altri criteri possono essere visionati sul sito ufficiale di Kiva
Come si vede il sistema è semplice ed è garantito. Non si perde nulla. Non si guadagna nulla, se non la possibilità di fare della benficenza che vada di sicuro in porto, provvedendo a migliorare la situazione di persona realmente svantaggiate.
É anche la prima realtà di social networking che risulti veramente utile per gli associati che vi aderiscono. Un modo per tutte di creare un rapporto efficace tra donne e solidarietà.
Scritto da M.F.