Dal 5 settembre 2019 all’1 marzo 2020 l’appuntamento è a Venezia. La Fondazione Musei Civici di Venezia e la città di Anversa presentano “Da Tiziano a Rubens“: una mostra esclusiva dove i capolavori dell’arte fiamminga, ma anche ma anche documenti, bozzetti e strumenti, verranno esposti negli appartamenti del Doge a Palazzo Ducale, affacciati sulla Piazza San Marco.
La stagione apre alla grande con questa prestigiosa esposizione in uno dei luoghi più conosciuti e unici al mondo: la nostra amata laguna. Queste preziose opere sono a testimonianza degli importanti scambi culturali avvenuti durante l’epoca d’oro, tra il XVI e il XVII secolo, tra Venezia e Anversa, due città portuali e quindi un crocevia per i rispettivi scambi. Oltre alle influenze mercantili, si hanno anche quelle sulle produzioni locali quali vetro, tessuti, stampa, strumenti musicali: tutti microcosmi che arrivano a collegare le due aree, trovando oggi, nelle sale del Palazzo Ducale, una loro parziale rappresentanza.
Gli appartamenti del Doge diventano constkamers, ovvero stanze d’arte, arricchite da meravigliose opere che rappresentano le ricchezze delle collezioni fiamminghe. Dalla raffinatezza di Rubens ai ritratti di Van Dyck, dall’imponenza di Cornelis De Vos all’intesità di Michaelina Wautiere, dalle scene sacre di Van Loon ai notturni di Adam De Coster, passando per le nature morte di van Beijeren in cui spiccano delle coppe in vetro prodotte dagli artigiani di Aversa grazie ai maestri vetrai di Murano. Alcuni vengono mostrati in pubblico per la prima volta, altri sono raramente concessi prestito.
Questa mostra è un restituirci la nostra storia veneziana, italiana, ma anche molto europea date le diverse influenze. Un respiro internazionale che è portato soprattutto dall’artista al centro dell’esposizione: Pieter Paul Rubens. Quest’ultimo, tornato dall’Italia agli inizi del XVII secolo, apre uno studio su modello delle botteghe italiane, dove buona parte del lavoro veniva affidata agli allievi del grande maestro. Ben Van Beneden, direttore della Rubenshuis e curatore della mostra, si dice molto emozionato di questo poter ripercorrere il viaggio di Rubens che aveva sognato e studiato per così tanto tempo.
Le icone della pittura veneziana tornano in terra natale, Venezia: Jacopo Pesaro presentato a San Pietro da Papa Alessandro VI di Tiziano, la pala d’altare dell’ex Chiesa di San Geminiano, definito “il Tintoretto di David Bowie” avendola posseduta fino alla sua morte e il Ritratto di una Dama e sua figlia di Tiziano, che pare rappresenti l’amante del pittore e la loro figlia Emilia.
Una sezione speciale della mostra è dedicata al famoso compositore fiammingo Adriaan Willaert, che si stabilì definitivamente nella Serenissima nel 1527 diventando Maestro della Cappella della Basilica di San Marco e fondò la celebre Scuola di Musica Veneziana, frequentata, tra gli altri, da Claudio Monteverdi.
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