Approvata in Gran Bretagna una legge che in Italia esiste già: il diritto degli uomini alla paternità.
A prima vista sembrerebbe che la legge approvata in Gran Bretagna, su disposizione dell’Unione Europea, per equiparare la figura del padre a quella della madre nell’educazione dei figli sia tutta a favore dei maschi, come al solito. In realtà, però, in questo caso la legge si pone a difesa dei diritti femminili al lavoro.
Qualora infatti una donna sia interessata alla sua vita lavorativa e voglia mantenere il posto di lavoro, potrà farlo anche grazie ad una legge dello stato che prevede che possa rimanere a casa coi figli l’altro genitore: il papà.
In Gran Bretagna una legge simile non c’era. 10 mesi di congedo saranno concessi indistintamente ai genitori sia papà che mamme per la nascita di un nuovo figlio. Il consenso politico in parlamento è stato trasversale. Solo la camera di Commercio Inglese ha protestato dicendo per bocca del suo portavoce David Frost: “C’è la crisi: è un disastro.”
Si sa che in Italia per quanto riguarda le politiche familiari i nostri governanti non brillano. Basta pensare alle difficoltà di trovare un asilo per il figlio e ai costi per mantenere un bambino al nido o alla scuola materna che, per lo più è paritetica, cioè privata o religiosa, o alla precarizzazione del lavoro che mette le mani sulle culle privando, de facto, le neomamme della sicurezza del lavoro. Eppure in questo caso siamo noi quelli avanti.
La legge 53/2000 prevede che vi sia una uguaglianza di trattamento tra uomo e donna in merito alla cura e all’educazione dei figli. La legge regola infatti le “Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi della città”.
Fatto sta che da anni da noi è possibile che il maschio rimanga a casa con i figli senza perdere il lavoro e percependo un assegno mensile di “paternità”, in modo che le donne, se lo desiderano, possano tornare completamente o parzialmente al lavoro. Un segno dei tempi accolto già da tempo quindi in Italia, ma poco applicato. Per cultura siamo ancora arretrati. Bisogna dire che se anche esiste questa norma, molte altre norme non si sono adeguate rendendo pressoché impossibile l’applicazione dell’assegno di paternità.
Che ne pensate? Dateci la vostra opinione. Lascereste a casa vostro marito coi figli? Secondo voi gli uomini sarebbero disposti a sobbarcarsi questo peso?
Per ogni ulteriore informazione riguardanti queste leggi vi rinviamo al sito “Vita di donna“ o alla nostra pagina Articolo 51.
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