Riparte la campagna di informazione sull’allergia al veleno di api, vespe e calabroni
9 italiani su 10 almeno una volta nella vita vengono punti da un imenottero, specie in estate, mentre fino 8 su 100 possono sviluppare una vera e propria reazione allergica, i più colpiti gli apicoltori, più a rischio gli anziani, meno esposti al rischio di reazioni gravi i bambini.
Gli esperti avvisano: attenzione al calabrone killer, pericoloso per gli uomini e per le api, quest’estate prevista una maggiore diffusione nella nostra penisola.
Ritorna rinnovata nelle iniziative, ancora più al servizio dei cittadini, la campagna d’informazione “Punto nel Vivo”, patrocinata da FederAsma e Allergie Onlus – Federazione Italiana Pazienti e realizzata con il contributo incondizionato di ALK-Abellò.
L’iniziativa sarà attiva fino ad ottobre inoltrato, continuerà a perseguire l’obiettivo di far conoscere agli italiani l’esistenza, le caratteristiche e le terapie delle reazioni allergiche da punture di imenotteri. Una famiglia quella degli imenotteri, che comprende oltre 100.000 specie d’insetti, tra i quali, i più noti e comuni sono, senza dubbio le api, le vespe e i calabroni.
“9 italiani su 10 sono stati punti da un imenottero almeno una volta nella vita – dichiara la Dott.ssa Maria Beatrice Bilò, coordinatrice di Punto nel Vivo e specialista in allergologia degli Ospedali Riuniti di Ancona – ma si stima che fino a 8 persone su 100[1] possano sviluppare una reazione allergica senza essere a conoscenza delle conseguenze, che vanno da una reazione locale importante, in casi più rari allo shock anafilattico fino all’evento eccezionale del decesso (circa 10 casi all’anno accertati in Italia).”
Attenzione al calabrone killer, pericoloso per uomo, api e biodiversità. Dagli esperti arriva la conferma, che quest’estate, con tutta probabilità, aumenterà nella nostra penisola la diffusione della Vespa Velutina, conosciuta al secolo con il minaccioso nome di “Calabrone Killer”, la vespa ha iniziato a procurare allarme dalla scorsa estate per il suo passaggio dalla Francia alle regioni del Nord Ovest, come Piemonte e Liguria. Arrivata in Italia dalla Cina, via Francia nel 2012, è classificata come specie “aliena” e in pratica non ha nemici naturali, con l’esito che l’unico in grado di fermarne l’avanzata sembrerebbe proprio essere l’uomo. Il calabrone killer può essere confuso con il nostro calabrone comune ma ha delle sostanziali differenze. È più piccolo, è lungo circa 3 cm contro i 4 cm del calabrone e ha colori diversi visto che presenta le zampe di due colori nero e giallo e le antenne nere. L’allarme per l’arrivo di questo calabrone alieno è arrivato per primo dal mondo degli apicoltori poiché gran parte della dieta delle sue larve è a base di api. Inoltre, essendo l’ape uno dei principali insetti impollinatori, il danno non è circoscritto solo al settore dell’apicoltura ma, più in generale, predando le api, rappresenta una minaccia sia alla biodiversità vegetale sia alla produzione delle colture agricole la cui impollinazione si basa sull’azione delle api. Infine, non è da sottovalutare il pericolo per la salute pubblica. Si tratta infatti, secondo gli esperti, di una specie aggressiva che può infliggere punture pericolose e potenzialmente letali per l’uomo.
L’immunoterapia specifica con veleno di imenotteri, terapia salvavita, l’appello alle istituzioni di FederAsma e Allergie Onlus, per garantire il rimborso in tutte le regioni italiane. “FederAsma ed Allergie Onlus – spiega Massimo Alfieri, Presidente dell’associazione – è da sempre in prima linea nella difesa dei diritti dei pazienti. Per questo motivo desideriamo che la Campagna di informazione Punto nel Vivo segnali, una volta ancora, ai cittadini e alle istituzioni la necessità di correggere un problema che vede l’Italia muoversi a due velocità, nell’accesso a importanti terapie salvavita. Ci riferiamo all’Immunoterapia specifica che a oggi non è rimborsata in tutte le regioni italiane, pur rappresentando secondo gli esperti, l’unica terapia in grado di regolare la risposta immunitaria nei soggetti allergici, proteggendoli da successive reazioni nel lungo termine. Alcune importanti regioni come la Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna non presentano nessun tipo di rimborso, mentre altre come Piemonte e Puglia prevedono alcune facilitazioni per il paziente. Questa disparità di trattamento, a fronte di linee guida scientifiche chiare, non dovrebbe essere possibile. Per questo motivo ci batteremo affinché i diritti dei pazienti all’accesso dell’Immunoterapia, siano gli stessi in tutta Italia.”
Anziani e apicoltori i più colpiti da reazioni allergiche al veleno di imenotteri
Secondo gli esperti è importante ribadire come, secondo i dati, le persone che registrano il maggior numero di reazioni allergiche da veleno di imenotteri sono in primis gli apicultori, che con tutta evidenza hanno un rischio, classificabile come professionale, che li porta a registrare fino al 32%[2] delle reazioni sistemiche. Mentre un discorso diverso va fatto per gli anziani che diventano allergici agli imenotteri, il cui problema consiste nel rischio di sviluppare reazioni più gravi nella fragilità, dovuto nella maggioranza dei casi alla presenza di patologie concomitanti, con particolare riferimento alle malattie cardiovascolari.
Per maggiori informazioni sulle iniziative della campagna e sui centri allergologici di riferimento è possibile consultare: www.facebook.com/puntonelvivo e www.federasmaeallergie.org