Nuovi controlli su carte di credito e conti correnti degli italiani
Tutti i dati relativi ai conti correnti e alle transazioni di denaro e preziosi andranno ad alimentare l’Anagrafe dei rapporti finanziari
Nuovi controlli sulle carte di credito e i conti correnti attendono gli italiani. Si è conclusa alla fine di marzo l’operazione finalizzata alla creazione di un’unica anagrafica tributaria in cui sono raccolte tutti i dati posseduti dalle banche, poste e vari operatori finanziari. Lo scopo dell’iniziativa è contrastare l’evasione fiscale, una delle problematiche più gravi dell’economia italiana, e proseguire così il progetto dell’Agenzia delle Entrate del 2015, quando sono state avviate le prime verifiche sui conti e i movimenti finanziari di molti risparmiatori.
Intensificando i controlli sulle transazioni finanziarie si potrebbero non solo recuperare delle nuove risorse, superando il record dei 14.9 miliardi di euro dello scorso anno, ma anche alleggerire il peso del deficit e quindi l’ammontare delle tasse che gravano sulle spalle dei cittadini. Richiedere una carta di credito, effettuare i vari pagamenti e compiere qualunque tipo di transazione, tutto sarà monitorato e registrato in vari dossier che contribuiranno ad aggiornare e alimentare l’Anagrafe dei rapporti finanziari.
Controlli su carte di credito e conti correnti: le nuove procedure
La registrazione e tracciabilità dei pagamenti riguarderà anche i passaggi fisici di denaro e preziosi che rappresentano una delle situazioni spesso connesse al riciclaggio di denaro. Tutte le informazioni relative al 2015 trasmesse all’Agenzia delle Entrate saranno poi incrociate con i dati dei redditi dichiarati e utilizzate per individuare delle posizioni sospette
L’analisi dei dati avverrà attraverso due fasi distinti: la prima, prevederà la raccolta e l’analisi dei dati raccolti in modo da individuare delle incongruenze; la seconda riguarderà invece l’attuazione di ulteriori verifiche fino ad arrivare all’accertamento vero e proprio. Ciò vuol dire che tutte le incongruenze emerse tra il reddito dichiarato e le transazioni rintracciate, saranno soggette ad ulteriori verifiche e indagini da parte delle Autorità competenti.
Trattamento dei dati personali
Per garantire una corretta gestione dei dati raccolti e tutelare la privacy dei cittadini, è stato stabilito che tutte le analisi e controlli su carte di credito e conto correnti avverranno attraverso delle procedure automatizzate in modo da evitare accessi impropri. Inoltre, per fornire ulteriori garanzie, è stato previsto che tutti i dati raccolti vengano cancellati automaticamente allo scadere dei sei anni, considerato il tempo necessario per effettuare gli accertamenti.
Secondo il Garante della Privacy, Antonello Soro, scegliere una procedura automatizzata e il tempo limitato per la permanenza dei dati raccolti nella banche dati, permetterà anche di verificare la correttezza del nuovo Isee, l’indicatore sintetico della ricchezza familiare, un documento spesso utilizzato per accedere ad una serie di prestazioni e servizi, come ad esempio gli asili nido, le borse di studio o i sussidi alle famiglie.
Controlli del Fisco: ecco cosa cambierà
La nuova strategia di controlli sui conti correnti degli italiani ha quindi neutralizzato il pericolo di una possibile “tassa sui bancomat”, che prevedeva una sanzione del 5-10% del prelievo. Tuttavia, in caso di prelievi ingiustificati potranno scattare dei controlli e delle contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate sui conti correnti.
I controlli saranno però intensificati soprattutto verso alcune specifiche categorie professionali, ovvero professionisti e lavoratori autonomi in grado di produrre reddito d’impresa perché retribuiti con provvigioni. In caso di accertamenti i soggetti saranno tenuti a fornire spiegazioni e “prove contrarie e non generiche” che giustifichino i prelievi considerati sospetti dal Fisco.