Una trappola chiamata “prigione mentale”
dove la via di fuga si chiama irrazionalità
“Prigione mentale” si presenta come un manoscritto molto particolare che necessita di una interpretazione sicuramente esule da fonti di banalità, che farà comprendere come alcune importanti vicende non abbiano luogo nel mondo reale che quotidianamente ci circonda e interagisce, volenti o nolenti, con ognuno di noi.
Ci sono per l’appunto vicende che si svolgono altrove, nel mondo dell’inconscio, in quell’ES freudiano che segue sue precise dinamiche, che è governato da una chiara logica che però sfugge ai più e che viene tramutata, in assenza di altre interpretazioni, in irrazionalità. Un perfetto caos separato da tutto ciò che caratterizza quella presunta dimensione che solitamente viene definita come “normale”, il nostro quotidiano.
Se si escludono il primo è l’ultimo capitolo, ci si trova di fronte ad una narrazione in prima persona: l’inconscio parla alla coscienza che, grazie alla razionalità di cui è dotata, filtra i dati e li ordina.
Si ha quindi un’interpretazione razionale, da parte del lettore, di tutto ciò che la narrazione racconta. Chi legge sposa l’illusione di comprendere in maniera reale tutta la vicenda narrata ma di fatto è impossibilitato a trovare un filo logico se non alla fine di un percorso, alla fine di questo libro. Quasi a ricordare la trama di un film dei fratelli Christopher e Jonathan Nolan.
Il protagonista di quest’opera è dietro le sbarre di una gabbia impalpabile ma invalicabile, una “gabbia mentale” dove si giunge a causa della fuga dagli aspetti irrazionali della vita che troppo spesso si vogliono eludere, con la conseguenza che alle sbarre non ci sarà mai scampo. Non c’è via di fuga neppure per il lettore che, senza immaginarlo, si troverà a fianco del protagonista condividendo i medesimi spazi.
Incredibilmente il recluso principale, ossia il protagonista del libro di Carlo Mortandello, sarà uno psichiatra. Una figura che, pur credendo di poter scandagliare e conoscere il profondo di ogni essere umano, in realtà si cala nei panni della vittima, schiavo di un gioco che non riesce più a governare, proprio come la natura dell’uomo che senza l’irrazionale non può trovare pace neppure nel razionale.
Il riferimento alla religione, intesa come elemento mistico, è immediato: ecco che nel libro la sfera religiosa viene fatta percepire come uno dei possibili punti di contatto tra razionalità e irrazionalità, una possibile fonte di benessere in una mente che latita di certezze e che necessita di affidarsi ad un qualcosa che le possa, anche in maniera fittizia, creare.
Carlo Mortandello, classe 1995, veneto, attualmente studia Economia Aziendale all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Oltre alla passione per la scrittura, Carlo è stato l’ideatore di una associazione no-profit per sopperire alla mancanza di fondi pubblici per la scuola, ha vinto con la propria classe il premio 2013 Italia per il progetti Etwinning. È anche autore di uno spettacolo teatrale in onore della “Giornata della Memoria”, più volte riproposto in varie scuole e teatri.
Autore: Carlo Mortandello
Titolo: Prigione mentale
Editore: Montag – Collana Le Fenici
www.edizionimontag.com
€ 14,00
ISBN 978-88-68920-85-2
Il libro si può acquistare comodamente nelle principali librerie on line (Feltrinelli, IBS, etc..) oppure qui: >>>>
IMPORTANTE
Il libro verrà presentato dall’autore giovedì 18 febbraio alle ore 17.30, presso la biblioteca civica di Abano Terme in via Matteotti.