Il trecentesco borgo di Arquà Petrarca, autentica perla dei Colli Euganei, si posiziona al secondo posto della classifica nazionale “Il borgo più bello d’Italia“: questo il risultato del concorso “Il borgo dei borghi”, lanciato dalla trasmissione “Kilimangiaro” su Rai3.
Il concorso, promosso dall’associazione nazionale “I borghi più belli d’Italia“, è giunto alla sua quarta edizione e si pone l’obiettivo primario di diffondere la cultura del territorio e valorizzare i piccoli centri, facendo conoscere i tesori nascosti e diffondere le eccellenze, peculiarità, tradizioni e paesaggi che tutto il mondo ci invidia.
L’anno dei borghi
Il vincitore del concorso è stato il borgo friulano di Venzone, ma la visibilità ricevuta dai passaggi sulla rete nazionale ha giovato a tutti i borghi coinvolti nel contest, facendo registrare già nel periodo pasquale un picco di visite nei piccoli centri, facendo ben sperare per la stagione turistica che si sta aprendo.
È significativo, poi, che questo riconoscimento arrivi proprio quest’anno, dichiarato dal MIBACT “Anno dei Borghi“, a conferma di un rinnovato impegno nella promozione del patrimonio storico e ambientale italiano, per essere competitivi a livello internazionale anche attraverso un turismo di tipo esperienziale che metta al centro tradizioni, prodotti tipici e qualità della vita. A questo proposito è stato creato un portale web che raccoglie 1000 borghi italiani, sparsi in 18 regioni. Luoghi, percorsi, culture ed eventi per creare una rete di collaborazione virtuosa tra piccole realtà che in questo modo si assicurano una visibilità reciproca.
Arquà è inserito tra i sedici borghi veneti a rappresentare la regione all’interno del progetto e ha ricevuto l’elezione a Bandiera Arancione del Touring Club.
“È un grande riconoscimento, segno anche che questa amministrazione ha lavorato bene in questi anni, nonostante la crisi e nonostante qualche reticenza”, commenta il sindaco Luca Callegaro. “Che questo secondo posto sia lo stimolo per lavorare e migliorare ancora di più con il contributo di tutti i portatori di interesse, sfruttando la visibilità ulteriore di questo riconoscimento”.
Alla scoperta del borgo
Il nome di Arquà a partire dal tredicesimo secolo è definitivamente legato a quello di Francesco Petrarca. Il borgo fra i colli fu il luogo che il Petrarca stesso scelse per fabbricarsi una casa modesta, dove passò in pace gli ultimi anni della sua vita. La casa e l’ambiente naturale che la circondano, rimasti pressoché intatti dai tempi del Poeta, nei secoli hanno attirato migliaia di visitatori. I recenti interventi, i cui sforzi sono stati finalizzati alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio storico e naturalistico, hanno permesso di ricevere riconoscimenti come quelli succitati.
Il borgo è facilmente raggiungibile anche dal nostro hotel, da cui dista meno di 20km. Può essere raggiunto in auto o con un’escursione di qualche ora in bici, anche attraverso itinerari diversi. In ogni caso, il percorso è ricco di punti di interesse paesaggistico e turistico, che meritano più di qualche sosta.
Partendo dall’hotel si raggiunge facilmente il confinante Montegrotto Terme, dove consigliamo di ammirare gli scavi romani siti nell’ampio appezzamento di terreno posto tra viale delle Terme e via degli Scavi. Nell’area sono visibili i resti di una imponente struttura termale risalente all’età augustea (I e II secolo d.C.) costituita da tre grandi vasche-piscine collegate tra di loro da un articolato sistema di canalizzazioni per l’adduzione e il deflusso delle acque termali e da altri edifici funzionali all’accoglienza di coloro che usufruivano delle terme. Si riconoscono i portici, gli spogliatoi, le aree di riposo, i ninfei e pure un piccolo teatro, che completava l’offerta di svago ed intrattenimento del grande complesso termale.
Proseguendo l’itinerario verso Battaglia Terme si incontra lo splendido Castello del Catajo, elegantissimo maniero costruito dalla famiglia Obizzi nel sedicesimo secolo, a metà tra il castello milatare e la villa principesca. Notevoli gli affreschi interni ad opera di Gian Battista Zelotti, discepolo del Veronese, così come l’ampio parco che lo circonda. Superata Battaglia Terme, con il suo centro storico caratterizzato dalla particolare disposizione a riviera delle case e un originale ponte dei gradini dal sapore veneziano, si costeggiano la Villa Selvatico-Sartori e la bella Villa Emo-Capodilista, opera di Vincenzo Scamozzi.
Si raggiunge così la città murata di Monselice, il cui centro storico merita sicuramente una visita, un autentico scrigno di arte, storia, archeologia e natura. Imboccando successivamente una bella strada pedecollinare poco trafficata si giunge infine ad Arquà Petrarca, che vi accoglie sul piazzale antistante la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta dove è conservata la monumentale tomba del poeta.