A proposito di matrimonio forzato: Water di Deepa Metha è un film straordinario per impatto visivo ed emotivo: da non perdere.
A proposito dei matrimoni forzati, mi sono ricordata di aver visto in passato un film della regista canadese Deepa Metha, Water – il coraggio di amare, nominato agli oscar:
Ambientato in India nel 1938 questo film racconta la storia di Chuya una sposa bambina il cui consorte anziano muore improvvisamente. Viene per tradizione destinata al mondo candido della casa ritrovo per vedove indù. Grazie alla sua giovinezza, tra veglie e preghiere, la bambina porterà una ventata di allegria nella pensione dove le regole di potere sono sedimentate e spesso le vedove sono costrette a prostituirsi per arricchire le matrone della casa.
Un film che mette a nudo le incrinature della società indù, dell’India e di tutte quelle popolazioni che ancora oggi soffrono per tradizioni da considerarsi piuttosto barbariche.
Oltre al film, che sta a cavallo tra documentario e fiction, che è praticamente introvabile, è possibile trovare sul mercato anche il libro. Questo è scritto trasponendo su carta la storia della pellicola. Sia leggendo il romanzo “water” di Bapsi Sidhwa che vedendo il film potrete amare da subito l’esuberante vitalità di Chuya che trova nel luogo in cui è segregata la protezione di amiche importanti.
Per quanto riguarda il film, esso appartiene ad una personale trilogia della regista canadese assieme a Erth del 1998 e Fire del 1996.