Nasce il “Centro Ascolto Donna”. L’Associazione Giovanna d’Arco Onlus e l’Associazione Genere Femminile vi inaugureranno a Roma, il giorno 13 luglio 2012, in viale Gabriele D’Annunzio 101 (piazza del Popolo – discesa del Pincio),alle ore 18:30 un nuovo centro per il sostegno delle donne in difficoltà.
A spingere queste due associazioni verso la realizzazione di un nuovo centro per l’ascolto è sicuramente il periodo di crisi economica che mette in difficoltà lavorativa e familiare molte donne. Importante in questi casi è avere qualcuno che ci sostenga e ci impedisca di vedere la situazione con tinte troppo fosche. Perché se è vero che il tempo è buio, è anche vero che mai come in questo momento si fa riferimento alla capacità di solidarietà di ciascuno permettendo di uscire dai problemi grazie all’aiuto di tutti.
Il “Centro Ascolto Donna” prevede attività di ascolto e consulenza, in particolare psicologica e legale, volte ad analizzare la domanda di aiuto ed a definire un percorso di sostegno all’uscita dai problemi che queste donne vivono.
In particolare l’attuale situazione economica mette in luce un aggravarsi delle violenze domestiche sulle donne che si sobbarcano il peso della famiglia mentre gli uomini, posti di fronte ad una situazione salariale grave e con lo spettro della povertà davanti agli occhi, possono iniziare a sfogare malumori e frustrazioni sui soggetti deboli del gruppo familiare e in particolare le donne.
Recenti ricerche sulle tempistiche della denuncia di maltrattamenti e violenza causate da un coniuge o compagno o convivente, mettono in luce che le donne diventano sempre più consapevoli della gravità della situazione. Le donne nate dopo gli anni 80 denunciano i partner colpevoli di violenza in media dopo 1 anno e mezzo dall’inizio delle stesse, mentre generalmente le donne più anziane tendono a sottovalutare il problema e a non denunciare mai. (
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L’attuale crisi economica, finanziaria e sociale sta generando una serie di conseguenze negative specifiche che influiscono direttamente sulle condizioni di vita e di lavoro delle donne e in generale sulla loro collocazione nella società.
Il welfare tradizionale non riesce più a corrispondere in maniera efficace a tutte le esigenze, e per questo motivo, si è reso necessario attivare un Centro di ascolto.
La violenza in ambito familiare (spesso definita “domestica”), poi, è un preoccupante problema sociale. Molte donne, dopo secoli di pressioni e condizionamenti culturali, continuano a non riconoscere in uno schiaffo una forma di violenza, bensì ad intravedervi una “dimostrazione” di affetto. Inoltre, è ancora forte lo stereotipo della donna fragile, al pari di altri soggetti deboli, come i bambini e le bambine i quali, non a caso, sono anch’essi bersaglio delle diverse forme di violenza maschile.
Le beneficiarie dei servizi del “Centro Ascolto Donna” sono donne che vivono situazioni di violenza o conflitto extra o intra familiare; donne sole e donne capo famiglia, separate, abbandonate, madri nubili; donne che vivono o hanno vissuto condizioni di violenza fisica(maltrattamenti), sessuale (molestie, stupri, sfruttamento), economica (negazione dell’accesso alle risorse economiche della famiglia, anche se prodotte dalla donna), psicologica (violazione del sé).
Il Centro riceve per appuntamento inviando una email a generefemminile@tiscali.it oppure telefonando al numero 347 9091265. Per altre informazioni: www.generefemminile.it, www.giovannadarco.eu
Per info: Cotrina Madaghiele tel. 347 9091265 generefemminile@tiscali.it www.generefemminile.it