di Federica Favaro
Presentato nella sezione Orizzonti a Venezia 70, La prima neve di Andrea Segre (prodotto dalla Jolefilm di Francesco Bonsembiante e Marco Paolini) è un racconto poetico ed emozionante: la storia di Dani, giovane originario del Togo e scappato in Italia dalla Libia in guerra. Dani ha in mente di andare a Parigi, dove si trovano altri suoi connazionali, ma per il momento si trova in un centro di accoglienza a Pergine, in Trentino, con una figlia di un anno che non riesce ad accettare perché ha perso la moglie proprio durante il parto. In questo piccolo paese inizia a lavorare con Pietro, un falegname e apicoltore, nonno di Michele e suocero di Elisa (la bravissima Anita Caprioli). Anche questa famiglia porta un dolore grande, la perdita del padre di Michele, della quale il ragazzino incolpa la madre.
A fare da cornice all’amicizia tra Dani e Michele sono il bosco e la montagna, con i loro colori e luci, paesaggi e scorci, che la sapiente fotografia di Luca Bigazzi cattura nella loro magia. E la natura è uno dei protagonisti: madre e matrigna, luogo di incontro e scontro, in attesa della prima neve, prima della quale occorre raccogliere la legna e mettere al riparo le arnie a cui Pietro e Dani stanno lavorando.
Piano piano, senza troppi slanci come è tipico dei montanari, Michele si affeziona a Dani e riesce a sfogare la rabbia e il dolore per l’assenza del padre e ad aprirsi al giovane immigrato.
Rispetto al precedente lavoro di Segre, Io sono Li, il regista racconta: “ci sono elementi di continuità, ma la sfida questa volta era di raccontare l’immigrazione possibile, la storia di quegli stranieri che sono entrati a fare parte di famiglie, piccole aziende e comunità. Cose che ci sembrano normali ma è una normalità che non viene raccontata. In più stavolta ho aggiunto un tema che mi è caro, quello della perdita del padre. L’incontro tra un padre che non riesce a fare il padre e un figlio che non può più essere figlio”.
Da segnalare anche le musiche originali dalla Piccola Bottega Baltazar.
Presentato in anteprima a Venezia il 6 settembre, il film è stato accolto con grande entusiasmo e dieci minuti di (meritatissimi) applausi.