All’AbanoRITZ offriamo con regolarità ai nostri ospiti occasioni culturali e di socialità, in cui incontrarsi e ammirare una mostra, ascoltare la presentazione di un libro, o assistere a un concerto. Nell’anno in cui ricorre il cinquantesimo anniversario della nascita dell’hotel, abbiamo voluto omaggiare tutti gli ospiti stranieri che nel corso degli anni ci sono venuti a trovare e che hanno contribuito a consolidare una tradizione di accoglienza e ospitalità sempre più internazionale.
Ecco come nasce il festival “The Colors of Music in the World“, realizzato in collaborazione con l’Associazione KlyoMusic: un immaginario viaggio tra i Paesi del mondo attraverso la musica, che unisce e supera le barriere nazionali, per farsi linguaggio universale. Ecco il racconto di Enrico Danese di KlyoMusic.
L’intervista
In che cosa consiste il progetto? Potete descriverlo brevemente?
Il progetto nasce con l’obiettivo di onorare 50 anni di storia dell’AbanoRITZ Hotel. In questi anni l’AbanoRITZ ha ospitato persone provenienti da tutto il mondo e quindi in accordo con le sorelle Ida e Terry Poletto abbiamo deciso di organizzare un concerto con cadenza mensile dedicato di volta in volta ai vari paesi o zone del mondo. Quindi un concerto serale (alle 21:15) ogni ultimo venerdì del mese non solo di musica classica, ma anche concerti dedicati alla Serenissima nel pieno della splendente epoca barocca, all’impressionismo pianistico della Francia di fine Ottocento, alla musica Celtica dell’Irlanda, Scozia e Inghilterra, alle atmosfere cubane e brasiliane, al Tango argentino, alle melodie orientali con le campane tibetane i gong, i sitar, gli originali strumenti a fiato fino alle melodie popolari israeliane e al pianismo virtuosistico della scuola russa.
Come verranno tradotte, concretamente, queste ispirazioni all’interno del vostro progetto?
Con il coinvolgimento di straordinari musicisti professionisti specializzati nei vari generi musicali, con programmi che possono soddisfare gli esperti ma molto piacevoli anche ad un pubblico non particolarmente appassionato ma che può apprezzare e magari scoprire nuove atmosfere e nuove sonorità. L’intento non secondario è quello di lasciare agli ospiti dell’AbanoRITZ e all’eventuale pubblico esterno l’immagine di una gestione attenta alla qualità e di grande sensibilità per promozione della cultura nelle sue varie forme.
Qual è, ai vostri occhi, l’unicità dell’ AbanoRITZ? C’è qualcosa che vi ha colpito in modo particolare?
L’unicità sta soprattutto nella mentalità delle proprietarie che non è certamente diffusa, in grado di apprezzare e permettere simili progetti, ben distanti dalle varie musiche di sottofondo o da piano bar ben più economiche, facili da ascoltare e da gestire, anche se poi non trasmettono o non lasciano nulla. Inoltre, le possibilità di gestione sono inusuali, pochi hotel in Italia vantano una sala per i concerti con due pianoforti Steinway & Sons a coda (è già straordinari trovarne uno di marca decisamente meno prestigiosa). La possibilità di abbinare i concerti a una cena (con uno o più piatti a tema) o proposte week-end con ingresso allo spazio RITZVital esaltano l’unicità e la particolarità dell’abbinamento festival-AbanoRITZ Hotel.