Tu puoi trasformare il tuo Mondo: come le nostre scelte condizionano la nostra vita.
Destino? Karma? Dio? Esiste qualcosa di scritto che delinea il nostro presente e futuro o è tutto nelle nostre mani?
Questa è una domanda fondamentale a cui si tenta di rispondere da secoli. Aldilà delle varie correnti di pensiero, vogliamo concentrarci sull’aspetto pratico, quello più vicino a noi nella vita di tutti i giorni. Ne parliamo con Carla Picardi: coach, consulente e docente, con un’esperienza trentennale alle spalle, autrice del libro “Tu Puoi Trasformare il tuo Mondo”.
Carla, secondo te in quale misura siamo responsabili di ciò che abbiamo – e non abbiamo – nella nostra vita?
La nostra vita è una dimostrazione continua del livello di valore che sentiamo di avere, che si riflette attraverso ciò che ci circonda: il nostro lavoro, la nostra famiglia, i nostri rapporti interpersonali, lo stile vita, e così via.
Il problema nasce dal fatto che quasi tutti tendono a spostare la responsabilità delle cose verso l’esterno, come ad esempio quando capita qualcosa di bello e si dice che è fortuna. Oppure se capita qualcosa di brutto è colpa di una situazione, o ancora se siamo arrabbiati è colpa di qualcuno che ci ha ferito o infastidito.
Ma non è così. Noi creiamo tutto – il bello, il brutto e il pessimo. Non siamo vittime del capriccio del destino o di situazioni immutabili. Facciamo delle scelte e queste forgiano la nostra vita. Anche il fatto di non scegliere è una scelta che condiziona il corso delle cose.
Se solo ci fermassimo a guardare – senza dare giudizi – tutto ciò che avviene nella nostra esistenza, saremmo di gran lunga più preparati a scrivere una nuova, magnifica e consapevole storia della nostra vita.
In poche parole, si tratta di diventare leader della propria esistenza.
Il tema della leadership a te è molto caro. Cosa intendi tu per “essere leader”?
I migliori leader sono le persone che arrivano a capire chi sono e come i propri comportamenti migliorano o peggiorano le situazioni. Noi possiamo sempre scegliere di essere o parte del problema o parte della soluzione.
Pochi nascono leader naturali: i più arrivano ad esserlo con disciplina, lungimiranza, saggezza, riflessione su di sé, compassione e consapevolezza costante.
In ogni attimo della vita ci è data l’opportunità di essere dei leader: in famiglia, al lavoro e nella vita sociale. Leader non è necessariamente chi detiene l’autorità: non occorre avere una qualche carica per essere un leader! Ogni giorno esercitiamo diversi livelli di leadership, spesso senza rendercene conto.
Le regole d’oro dei leader, ovvero i tratti caratteristici delle persone che prendono le redini della propria vita sono:
- Positivo e Disciplinato
- Coraggioso, Curioso e Consapevole
- Intuitivo, Autentico e Saggio
- Compassionevole ed Empatico
- Responsabile (cioè disposto a prendere 100% responsabilità)
- Flessibile, per cambiare prospettiva e adattarsi ai cambiamenti
- Aperto, per comprendere più punti di vista
- Capace di rispondere consapevolmente, invece che semplicemente reagire
Ad alcuni sembra una filosofia un po’ troppo ottimista, in quanto ci sono eventi che non si possono controllare, come lutti e malattie. Cosa rispondi?
La vita è un percorso pieno di esperienze, alcune delle quali sono ovviamente meno desiderabili o addirittura negative. Del resto nessuna strada è senza buche, e se non conoscessimo il dolore non sapremmo apprezzare la felicità.
Però, purtroppo, questo scetticismo dimostra che la maggior parte di noi ha una prospettiva limitata in partenza, che agisce da freno. Perché proprio nel momento in cui pensiamo che una cosa è “un po’ troppo ottimista” (invece che considerarla possibile per noi), automaticamente la escludiamo dalla nostra esistenza.
La mia intenzione, soprattutto nel libro, è di offrire un nuovo punto di vista: non si tratta di eliminare completamente la sofferenza (nessuno può farlo), ma di ridurla al minimo per tornare sempre più rapidamente a uno stato di serenità ed equilibrio, perché è in questo stato che possiamo prendere le decisioni migliori per noi e delineare il percorso che desideriamo.
Tutti proviamo paura, insicurezza, sofferenza, è la natura della vita. La cosa più importante è la nostra velocità di ri-equilibrio. Questo è importante perché per ogni minuto, ora, giorno o mese che siamo fuori equilibrio, lasciamo una scia dietro di noi, una traccia negativa nelle cose e nelle persone che ci circondano, che prima o poi torna come un boomerang.
Quindi, che fare per tornare in equilibrio in poco tempo?
La cosa migliore è prendere coscienza degli innumerevoli momenti in cui entriamo in stati negativi e chiederci “a cosa mi serve stare così?”, “quali possono essere i risultati del mio comportamento?”.
Fatto questo, è necessario impegnarsi per tornare in equilibrio più velocemente possibile. Questo è parte integrante del percorso che tante persone fanno con un coach, ed è anche il succo del coaching stesso.
Tu hai fatto moltissime esperienze nella tua carriera, lavorando per grandi realtà e raggiungendo risultati sempre più alti. Quali sono gli insegnamenti che ti hanno lasciato maggiormente il segno?
In primis, che molti di noi hanno un’enorme difficoltà a capire la parte attiva che svolgono nel determinare gli avvenimenti della propria vita. Ho visto tanta gente intelligente, impegnata, animata da buone intenzioni (me compresa) rovinare aspetti della propria esistenza soltanto perché non vedeva chiaramente dentro di sé e non riusciva a comprendere come costruire il proprio mondo. Sono convinta che il problema sta di rado nel “fare”; ciò che conta davvero è l’”essere”: chi siamo nelle cose che facciamo e nelle scelte che intraprendiamo.
Ciascun rapporto, evento o dramma della nostra vita riflette quello che siamo in ogni momento. Le relazioni e le circostanze in cui ci ritroviamo fungono da specchio. A volte quello che vediamo ci piace, soprattutto se abbiamo avuto il tempo di “metterci in posa”; il più delle volte, però, viviamo con il pilota automatico e ciò che vediamo riflesso non è esattamente soddisfacente.
Quali sono state le tue strategie di successo?
Dopo anni di tentativi ed errori, ho cominciato a notare che c’erano alcuni concetti fondamentali in grado di cambiare tutto.
- Essere Positivi è una disciplina: vivere con GIOIA è il primo passo. Io pongo sempre a me stessa questa domanda “Ti piace essere felice o giusta?”. Essere positivi è una disciplina da praticare ogni giorno, un forte esercizio di intenzione: bisogna volerlo! La Legge d’Attrazione funziona, un pensiero coltivato a lungo unito a un’intensa sensazione, positiva o negativa, attira come una calamita.
- La Nostra Vita è la Nostra Illusione: se credi che sia possibile, tu puoi! E se non lo credi, hai ragione: non è possibile per te. Tanti pensano che la vita succeda al di fuori di noi – non è vero! Questa è l’illusione. Ogni cosa comincia dentro di noi perché noi la sentiamo dentro: è quello che sentiamo crea la nostra esperienza.
- Le Nostre Relazioni sono il Nostro Specchio: ogni relazione ha un enorme valore, perché ci aiuta a vedere noi stessi e le nostre questioni irrisolte. I nostri compagni di vita, i figli, i familiari, i colleghi, gli amici e soprattutto i nemici, riflettono tutti il nostro vero essere. Se non cambiamo l’immagine davanti allo specchio, il riflesso che vedremo sarà proprio l’immagine che non ci piace. Purtroppo, di solito, noi rompiamo lo specchio e buttiamo via la persona che lo porta!
- Le Nostre Scelte Creano il Nostro Mondo: ho scoperto che risulta particolarmente efficace lanciare un desiderio nel nulla senza avere un immediato interesse per l’esito. Difatti, se penso ai grandi passi in avanti della mia vita, sono stati tutti racchiusi in una frase che sembrava un sogno ad occhi aperti: «Sarebbe bello se …». Dato che ero sempre felice nei momenti in cui li ho espressi, questi desideri sono stati formulati in una realtà non turbata dal dubbio o dall’interesse. I miei sogni, in effetti, mi hanno sempre dato l’impressione più di un gioco immaginario che di un serio e forte anelito. La cosa bella è che così si sono avverati. Fatelo anche voi, in un momento di serenità spensierata, esprimete i vostri desideri.
«Sarebbe bello se cambiassi città?».
«Sarebbe bello se ottenessi quel lavoro?».
«Sarebbe bello se me la potessi prendere un po’ più comoda?».
«Sarebbe bello se fossi una persona che può impegnarsi in una relazione stabile?».
«Sarebbe bello se trovassi l’anima gemella?».
«Sarebbe bello se usassi in modo diverso le mie potenzialità e risorse?».
«Sarebbe bello se creassi la vita che più desidero?»
Cosa ti ha trasmesso in particolare il lavoro di coach e cosa hanno cercato di più le persone attraverso il tuo supporto?
Il Coaching ha il suo punto di forza nel guardare e valorizzare tutta la persona, in ogni aspetto della vita. Questo approccio olistico porta la persona a essere l’unico responsabile per la sua vita e a riconoscere il proprio potere nel fare la differenza. Dico spesso “I risultati del coaching sono durevoli in ogni aspetto della tua vita: dalla camera da letto alla stanza dei bottoni”.
Come Coach, è essenziale tenere uno specchio in modo che la persona abbia la possibilità di vedere il suo ruolo negli eventi della sua vita. In questo modo il coach diventa un catalizzatore per la sua trasformazione e crescita, anche se questo significa, a volte, essere respinti per la non disponibilità della persona ad accettare l’immagine di sé riflessa. Ma i coach sono deontologicamente disposti a perdere qualcuno, pur di fare il suo bene. Così una persona trova nel suo coach un recipiente pulito, un chiaro specchio. Inoltre, nel momento in cui un coach ascolta ciò che la persona ha da dire, lo rimette insieme e lo riformula, molto spesso incredibilmente le problematiche diventano chiare e si scoprono soluzioni che prima non si vedevano neppure.
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