Avete presente quella pubblicità di una nota azienda di navi da crociera i cui clienti anche dopo molto tempo non riuscivano a scordarsi della loro vacanza sulla nave? Bene descriveva una patologia abbastanza diffusa tra gli italiani, quella dello stress da rientro: ecco cos’è e come si può curare.
Gli psicologi parlano di questo disturbo, lo stress da rientro, come una patologia piuttosto diffusa che si manifesta dopo le vacanze con brevi periodi, di solito dieci giorni, di depressione. In quei giorni ci si sente stanchi, tristi e annoiati.
Di solito questi sentimenti si producono dopo vacanze lunghe, di almeno un mese, che consentono di abituarsi ad un periodo di relax e riposo. Al contrario se la vacanza è breve, qualche giorno, non si ha il tempo di creare quella che i psicoanalisti chiamano un’epoca psicologica, ossia una fase della vita dell’io abbastanza lunga da modificarne le consuetudini.
Se quindi non volete stare male dopo una vacanza, limitatele nel tempo. Riposarsi è possibile anche senza ferie troppo dilatate. Al contrario interrompere il periodo lavorativo in modo brusco e drastico può causare la variazione della routine che il cervello, ma soprattutto lo spirito, possono percepire come una fuga. Tutto ciò che ci si lascia a casa durante la vacanza lo ritroviamo al rientro. Problemi ingigantiti perché ignorandoli non si è fatto un passo avanti per la loro risoluzione.
Ecco allora esplodere immediata la tristezza. Bisogna subito correre ai ripari e per esempio iniziare una dieta antistress. Basterebbe variare un po’ i cibi presenti nella nostra alimentazione per velocizzare la ricomparsa del buon umore: banane, pollo, manzo, uva e tanti ortaggi. Comunque tranquille, la vostra psiche non avrà bisogno che di una decina di giorni per riabituarsi al trantran quotidiano. L’importante, sottolinea un esperto come lo psicoanalista Roberto Pani di Bologna sarebbe prendersi periodi di riposo brevi diluiti nel tempo, magari distribuiti in stagioni differenti.