Un nastro intorno alla bomba
Storia di Frida: monologo teatrale accompagnato da chitarra dal vivo
Una vita narrata, alla scoperta di una donna. Chi era veramente Frida Kahlo? E che cosa sappiamo di lei oggi? Ecco che Frida Kahlo ricompare dal mondo dei morti: una donna che andava contro le convenzioni, una donna dinamica, piena di energia, che combatteva contro il suo destino. In questo momento l’immagine di Frida è molto popolare. In Italia ci sono state mostre, se si guarda sul web ci sono continui post dedicati alla sua immagine.
Ciò che conosciamo maggiormente è la classica immagine di lei con fiori colorati in testa e con le sopracciglia unite. Ma quanti realmente conoscono la sua storia? Tutto questo lo si può capire solo interpretando i suoi pensieri, capendo le sue scelte e entrando veramente in contatto con questa artista, personaggio di straordinaria attualità. Frida è in prima istanza una donna che ama, una donna capace di lottare per l’arte e la politica ma soprattutto capace di affrontare il dolore.
Mentre ci racconta la sua storia, dall’incidente che la segnò per sempre, alla difficile e intensa relazione con Diego Rivera, capiamo come il suo dolore sia universale e ci riguarda tutti. La sua unicità è racchiusa proprio in questo: riuscire a trasformare il dolore in un atto creativo. Non soccombere al male ma vivere, ridere, immaginare.
La performance è adattabile a qualsiasi contesto: musei, gallerie d’arte, dimore storiche e fondazioni, parchi, case private e, ovviamente, teatri.
In scena ci saranno due rappresentazioni di Frida: una che narra attraverso le parole, l’altra tramite la musica. Questa dicotomia appartiene in realtà a un unico flusso vitale: la musica interagisce con il personaggio narrante, così come il personaggio influenza la musica. Due voci che costruiscono la trama di un’unica vita. Lo spettacolo coinvolge direttamente il pubblico rompendo la quarta parete e lo rende parte integrante della scena. Frida oscillerà tra due mondi: quello onirico dei suoi sentimenti e quello concreto della narrazione.
Mondo onirico: trasposizioni fisiche di un mondo interiore
Il sentimento diventa metafora di una sensazione. Il corpo diventa immagine iconografica. Immaginare: è questo che il pubblico è invitato a fare. Tramite l’uso di oggetti e di giochi di ombre si avrà la sensazione che le due Frida non siano sole, ma accompagnate da diversi personaggi, gli stessi che hanno segnato e determinato la vita della protagonista.
Mondo reale
Frida Kahlo odiava i surrealisti perché ciò che dipingevano erano sogni, lei invece ritraeva la realtà che gli accadeva. Ecco perché nello spettacolo si è scelto d’inserire un piano concreto della narrazione. Frida è presente nel qui ed ora, guarda il pubblico e si confessa, si arrabbia, si difende. Scompare il filtro teatrale e si cerca di entrare in una comunicazione diretta e vicina.
Un messaggio per le donne, per gli uomini, per gli adolescenti e per chiunque abbia vissuto una condizione di dolore, il tutto miscelato da un grande umorismo e da una grande voglia di vivere. Frida Kahlo trova la medicina contro la morte: il sorriso.
Esigenze tecniche dello spettacolo
Spazio scenico di almeno 4 x 4, possibilità di avere una presa elettrica nel retro palco, possibilità dello spazio di andare a buio completo
Referente Compagnia La Pagina Bianca
Francesca Cassottana comp.lapaginabianca@gmail.com
Compagnia La Pagina Bianca
con: Francesca Casottana e Ilaria Lemmo
regia di Francesca Casottana
musiche originali di Ilaria Lemmo
scenografie di Yasmin Pochat
durata 45-50 minuti
genere: monologo