L’Europa non ha gestito l’emergenza
Parla Carlotta Sami
Carlotta Sami è la portavoce dell’Unhcr, l’Alto Commisariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e grazie ad una intervista ad uno dei principali quotidiani nazionali ha potuto esprimere il suo pensiero riguardo la questione dei flussi migratori verso l’Italia e l’Europa.
La novità di cui poco si parla ma che emerge sempre più è che iniziano a salpare anche barconi provenienti dall’Egitto e non solo più dalla Libia. Gli arrivi dal nord Africa sono ripresi in maniera massiccia. Il flusso migratorio è in aumento e bisognerà aspettare la fine di aprile per comprenderne la reale consistenza. Bisogna però dire che questo trend non è sicuramente rappresentativo dell’accordo tra l’Unione Europea e la Turchia che deve, a tutti gli effetti, ancora decollare.
A differenza dei migranti che seguono la rotta balcanica ciò che caratterizza chi si imbarca è l’assenza dei siriani e degli afghani. C’è poi un aspetto molto indicativo per quanto riguarda le tipologie di imbarcazioni provenienti dalla Libia. Arrivano imbarcazioni meglio equipaggiate con carburante ampiamente sufficiente per la traversata del Canale di Sicilia fino alla coste italiane. Se da un lato questo rappresenta un elemento positivo per la sicurezza dei migranti, dall’altro fa percepire come chi sfrutta il business dei migranti si stia attrezzando in maniera sempre più scientifica.
I flussi migratori non sono tutti uguali e per far fronte ad essi sono necessarie risposte differenti. Per i profughi c’è l’esigenza di implementare la rete dell’accoglienza e delle risposte alle domande di asilo o protezione umanitaria. Per quanto riguarda i migranti economici, l’Europa si era impegnata nel summit di novembre 2015 a Malta a raggiungere con i paesi di partenza dei flussi, in maniera particolare quelli africani, progetti di sviluppo e cooperazione economica.
Nei primi mesi del 2016 sono arrivati in Grecia oltre 150.000 rifugiati siriani, afghani e iracheni mentre in Italia poco meno di 20.000 e l’unico accordo che l’Europa è riuscita a raggiungere è stato quello con la Turchia che stenta a partire in maniera decisa.
Il 2015 è stato un anno nero, orribile, perché l’Europa non ha saputo gestire l’emergenza migratoria contribuendo ad alimentare un caos che è in perenne aumento. In tutto questo scenario lo sfruttamento della paura da parte di alcune forze politiche ha contribuito l’innalzare delle barriere, dei muri da parte di alcuni Stati che a loro volta non hanno preso di petto la questione ma hanno alimentato il caos danneggiando tutti.
Fondamentale è anche ribadire in ogni sede che la relazione tra immigrazione e terrorismo non esiste. Questi fattori sono disuniti ma entrambi contribuiscono ad alimentare la paura, la conseguente chiusura degli Stati nazionali rendendo sempre peggiore lo scenario che quotidianamente si crea.