Ne parlavo a pranzo con delle colleghe. Avevamo evitato di commentare il discorso Ruby/premier nei giorni scorsi, ma oggi, a causa di un “Leggo” abbandonato sul bancone di un bar, l’argomento è ricomparso quasi per caso. Tutto per un “Cosa ne dite di questa faccenda qua” di una collega.
Non che avessimo ignorato la cosa nei giorni passati (come avremmo potuto). Non che non mi fosse passato per la testa di mettere qualcosa su “Il sito delle donne”. Ma come commentare? Cosa dire senza ferire nessuno, senza attirarsi le ire di qualcuno. Difficile. Tanto più che molte donne si erano prodigate a difendere il leader di partito e molti uomini si stavano già lanciando (anche molte donne) a denigrare le prostitute/escort che andirivenivano in quel di Arcore.
Cosa dire? Quando anche gli uomini più ben disposti finiscono con l’accusare le donne vicine al premier, le ministre, di no aver preso posizione di fronte a un fatto degradante per tutte le donne del Paese. Cosa dire alle donne che con rassegnazione finivano per l’affermare: “è sempre stato così. E poi non sono le donne: lì c’è di tutto”.
Cosa dire di fronte allo strazio della continua riproposizione degli stessi cliché, della retorica che ammazza il contenuto più importante: ” I problemi del paese sono altri”? Ed è così. Il problema del paese è che la donna viene considerata solo come oggetto. Il problema del Paese è che metà della popolazione femminile attiva è inoccupata, disperata, non studia e non lavora. Non ha potere. Non è neppure rappresentata in parlamento. Nascosta sotto il tappeto di un italietta che evidentemente si è fatta affascinare da una donna alla drivein.
E dire che avevo cercato di far finta di nulla. C’avevo provato a ignorare quanto mi facesse star male questa situazione. Quanto la questione morale fosse messa in secondo piano da quella politica ed economica. Mi faceva star male che il ruolo della donna, ancora una volta, dovesse rimanere nell’ombra, ancora come per la mela di Adamo ed Eva.
Non lo so. Forse non c’è onore nelle ragazze che andirivenivano ad Arcore. Potevano scegliere un altro mestiere. Potevano scegliere di avere altri obiettivi nella vita, scegliere liberamente di non farlo. Potevano scegliere? Forse sì. Ma tutte le donne possono farlo. Potevano scegliere le donne del Pdl abbandonando il parlamento e il governo. Potevano scegliere le elettrici conoscendo il moscardino. Oppure no? E che onore hanno le donne italiane viste dagli occhi delle donne straniere? Quali sono le responsabilità di ciascuna di noi? Forse è che la donna ha veramente libertà limitata nel nostro paese? Forse che le scelte di vita che può fare sono veramente limitate?
Cosa dire? Niente. Dite voi qualcosa. Ditelo voi a me, questa volta. Cosa pensate. Volete più stimoli alla conversazione? Guardate cosa scrive Lorella Zanardo su “Il corpo delle donne blog“. Indignazione e rabbia sfogata sui blog per andare avanti. A questo ci siamo ridotte?
Scritto da M.F.
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