L’affair Lega Nord che coinvolge Rosy Mauro e altre donne e cattive maestre rimette tutto in discussione: davvero le donne in politca sono più integerrime e corrette degli uomini, o sono altrettanto corruttibili?
Rosy Mauro, vice presidente del Senato, ve la ricordate? Fondatrice di un fantomatico sindacato padano con pochissimi iscritti è passata alla storia per il suo “approvato” durante la discussione del decreto Gelmini:
e purtroppo perfetta rappresentante di quel modo di fare politca che qualcuno ha definito da terrone padano e che ha shoccato in questo periodo la base leghista. Coinvolta nell’inchiesta che sta distruggendo il partito verde che aveva fatto del rispetto della legalità il proprio mantra negli anni passati e che a quel rispetto aveva legato il proprio rapporto con gli elettori. La lega è oggi il partito degli ipocriti e dei delusi.
Ora è tempo di ricostruire dicono i militanti. Quelli puri poi non transigono: chi ha sbagliato paghi, ma la Lega non è una manica di corrotti. Noi ci permettiamo di fare una severa critica a quelle donne del partito coinvolte nell’inchiesta l’uso improprio di rimborsi elettorali. Secondo noi queste donne hanno rovinato un difficile cammino per l’ottenimento di pari opportunità in politica.
L’inchiesta ha portato in cima ai nomi più conosciuti quello di Helga Giordano, ex contabile del partito accusata di aver tentato di truffare un’imprenditrice dagli stessi leghisti. Proprio la Giordano potrebbe essere una delle gole profonde interne al partito che ha fatto scattare l’indagine avendo avvertito dei rapporti malsani tra alcuni esponenti della Lega e un Ndranghetista che avrebbe fatto passare denaro (cinque milioni e settecento mila euro) prima a Cirpo e poi in Tanzania.
La perquisizione in casa della Giordano ha rilevato una gestione piuttosto fantasiosa delle fatture. Coinvolte anche Nadia Dagrada, segretaria amministrativa della Lega Nord e Daniela Cantamessa, segretaria personale del Senatur. È la Dagrada a riferire che nelle casse del partito entrarono soldi in nero portati dallo stesso Umberto Bossi.
Una rappresentazione indegna delle donne che frequentano la politica italiana che purtroppo finirà con il mettere ancora più in dubbio le effettive differenze che esistano tra uomini e donne quando si fa riferimento all’attività di governo e amministrazione della cosa pubblica.
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