Per combattere il rincaro benzina, sempre più consumatori si indirizzano verso i carburanti ecologici e principalmente l’olio di colza e il biodiesel.
È spesso circolata la notizia secondo cui miscelando il diesel e l’olio di colza acquistato in un supermercato, si potesse usare il prodotto così ottenuto per la propria auto. Sembra proprio difficile da credere, ma la cosa è vera. Funziona, ma come in tutte le soluzioni ci sono pro e contro.
A favore del biodiesel fatto in casa:
- Costa obiettivamente di meno: si arriva a risparmiare fino ai 300 euro ogni 20.000 chilometri.
- Potete fare del bene all’ambiente: inquinerete di meno.
A sfavore di questo sistema invece c’è:
- La possibile rottura del motore dovuta alla glicerina presente nell’olio di colza non raffinato che si compra nei supermercati;
- Il risparmio potrebbe tradursi nella spesa per l’acquisto di una nuova automobile o per la riparazione del motore.
- Acquistando olio di colza al supermercato e inserendolo nel serbatoio potreste incorrere in sanzioni: infatti su quel particolare olio alimentare non è applicata la tassazione inserita sui carburanti.
E allora come fare? Semplice. Sul mercato, pur se attualmente introvabili, esistono già biocarburanti come il biodiesel che presenta una miscela tra olio di colza raffinato e diesel. Purtroppo il fantastico idrocarburo non solo è raro, nonostante una normativa europea del 2010 costringesse i Paesi membri a fissare un tetto di 5,75% di percentuale di carburante venduto ad essere bio (direttiva europea 30/2003), ma per poterlo usare si deve fare una costosa modifica alla propria auto. Il carburante bio infatti è stato studiato per funzionare solo con una miscela precisa di biodiesel.
Risultato? Il biodiesel non sembra essere la soluzione oggi giorno per il rincaro benzina. Piuttosto è meglio puntare su prodotti alternativi come gpl e metano. Quest’ultimo è molto meno costoso e meno inquinante. Anche meno diffuso, come al solito.