Referendum sull'acqua: Sacconi vuole aggirarlo

Ricordate il referendum sull’acqua voluto dai cittadini che ha fatto raggiungere il quorum dopo 12 anni che questo non accadeva? Ora Sacconi vuole aggirarlo e beffare gli italiani.

"Dichiarazioni sacconi acqua pubblica"Nonostante il Popolo italiano si sia espresso, il Ministro Sacconi ha dichiarato di voler aggirare il Referendum sull’acqua, di fatto delegittimando la volontà popolare.
Fa inorridire la recente dichiarazione del Ministro del Lavoro che non perde occasione per far infuriare la gente, dimenticando forse che il suo partito e il governo si trovano su una barca bucata e che rischia di andare a fondo da un momento all’altro.

Non bastava la norma sul licenziamento facile, che peraltro gli imprenditori hanno già dichiarato di non volere, e che comunque non l’adotteranno. Ora a far infervorare gli elettori arriva anche l’affermazione che il governo sta cercando di aggirare il referendum sull’acqua.
Basti dire che questi governanti, che fino ad oggi sono stati litigiosi e arroganti, ora, non avendo più de facto, il favore popolare, rischiano. E rischiano anche di far esplodere la rabbia dei cittadini in forme acute che fino ad ora non si erano mai viste. La Politica, inutile negarlo, non ha più la fiducia degli italiani. E questa politica non dà fiducia neppure ai mercati.

Un Ministro che dichiara pubblicamente di voler scavalcare la volontà popolare dovrebbe dimettersi seduta stante. Incredibile comunque che con tutte le privatizzazioni possibili, si insita con quella di un bene pubblico essenziale. Prima dell’acqua si dovrebbero privatizzare l’ENI, Finmeccanica, la RAI, le Poste Italiane, le municipalizzate dei trasporti (come vedete non siamo contro le privatizzazioni) e si dovrebbero liberalizzare gli ordini professionali come quello degli avvocati, dei farmacisti, dei notai, dei giornalisti (e neppure contro le liberalizzazioni). O forse che in questo modo si toccherebbero i nervi scoperti e i gangli di un potere che vive grazie a sistemi d’affari e protegge solo gli interessi corporativi e che vanta una corruzione fra le più alte d’Europa e del mondo? E privatizzare un servizio pubblico in un Paese con tassi di corruzione così elevati che cosa porterebbe? La verità è che in passato nessuna privatizzazione in Italia ha portato il ben che minimo beneficio né allo Stato, né ai cittadini. E così sarà anche in futuro, perché il sistema politico è troppo corrotto per fare il bene pubblico.

LEGGI QUI LE REAZIONI DEL COMITATO 2 SI PER L’ACQUA BENE COMUNE

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