Lo spettacolo dato dalla politica negli ultimi tempi non è certo dei migliori e ciò vale per tutti gli schieramenti. La raccolta firme per cambiare l’attuale legge elettorale vuole essere un modo per iniziare a cambiare le cose.
Perché cambiare la legge elettorale? Ieri abbiamo sentito il Senatore PDL Maurizio Gasparri tuonare dalla sua poltroncina che la Politica non si può farsi dirigere da alcuni sconsiderati banchieri che non hanno saputo amministrare i depositi dei propri risparmiatori. Un modo un po’ semplicistico di vedere la recente crisi economica che, se la Politica avesse fatto sin da subito il proprio dovere, ora sarebbe forse meno grave.
Ma alla fine gli interessi di pochi sono prevalsi. Le tanto decantate leggi contro gli sprechi della politica sono state sciacquate via dalla convinzione che il pareggio di bilancio ottenuto dalla manovra abbia risolto la situazione in modo definitivo.
Ma i cittadini hanno veramente dimenticato l’ondata di disappunto e di indignazione di un mese fa? Io non credo. Erano state promesse loro effettivi tagli alla politica, tagli di buon esempio che sono spariti dall’ultima finanziaria. Solo una quarantina di parlamentari è chiamata a pagare il famoso contributo di solidarietà. E quanto ci metteranno a dimezzare il numero di parlamentari? Una legge come quella potrebbe essere approvata in due settimane. Così come quella dell’abolizione delle province. E allora cosa si attende?
Si attende che la situazioni si stabilizzi. Molti forse a Montecitorio sono convinti che sia solo la crisi economica ad aver scatenato la rabbia contro la Classe Politica. Personalmente ritengo che si sbaglino e che se le cose rimarranno tali, nasceranno nuovi movimenti di protesta, magari anche più seri. Stanno riducendo una parte della popolazione alla disperazione. Aumentando l’IVA hanno chiesto lacrime e sangue ai cittadini, ma loro non sono disposti a levarsi neppure uno dei privilegi acquisiti.
L’assicurazione sanitaria privata degli “onorevoli”
Fa ribrezzo la loro assicurazione privata pagata con soldi pubblici che ci costa dieci milioni di euro l’anno per garantire a circa 1800 persone (parlamentari più loro familiari) costose cure in cliniche private proprio quando hanno aumentato di dieci euro ogni visita specialistica.
Fa specie che non si sappia chi siano queste persone scelte dal partito e non dai cittadini, che non rischiano mai nulla, che rimangono impuniti per ogni sorta di reato. Oltraggioso. Per questo occorre cambiare la legge elettorale con un referendum, per avviare un cambiamento, per fare in modo che ciò che ci sbandierano come promessa venga finalmente mantenuto.