Pensione anticipata con l’opzione donna e il prestito previdenziale
Ancora irrisolta la questione della pensione anticipata e l’idea di riforma della legge #Fornero rimane in stand by
La pensione anticipata è una questione delicatissima per il Paese. In momenti di crisi come questa, poi, in cui i cittadini riescono a mala pena ad arrivare a fine mese e si ritrovano, sempre più spesso, a mettere i prestiti più convenienti a confronto, non solo per gli acquisti comuni ma addirittura per poter pagare le tasse, avere delle risposte definitive in materia finanziaria sarebbe necessario.
Ma il governo latita e la questione rimane ancora irrisolta. Si parla, quindi, per quest’anno di una riforma delle pensioni che modifichi, rendendola più flessibile, la Legge Fornero, sebbene di concreto ancora non c’è nulla. Anche le ultime notizie, riguardanti gli esodati, il prestito previdenziale e l’Opzione Donna, si dimostrano ancora incerte.
Pensione anticipata alle lavoratrici
Per quanto riguarda le lavoratrici che vorrebbero uscire dal mondo del lavoro in un regime di pensione anticipata dell’INPS, si profila dunque la cosiddetta Opzione Donna. Attualmente in fase di sperimentazione, l’alternativa pensionistica per le donne, con il relativo sistema contributivo, resterebbe valida fino al 31 dicembre 2015.
La richiesta del Comitato Opzione Donna ha però richiesto a gran voce la proroga dell’opzione almeno fino al 31 dicembre 2016. In prima linea tra i parlamentari che hanno presentato emendamento al decreto Milleproroghe, quelli appartenenti al gruppo Sel, interessati alla salvaguardia della categoria.
Nonostante le richieste, al momento la situazione è in stallo. L’Inps si ritrova, infatti, in attesa di ricevere un parere dal Ministero del Lavoro. Solo in seguito a questo, l’ente si troverà nelle condizioni di poter decidere se accettare o meno le domande di pensione anticipata relative all’Opzione Donna.
Le domande stesse, ricevute dall’Inps, sono in attesa, nonostante si avvicini il 3 febbraio. Per quella data, infatti, l’ente dovrà rispondere alla diffida che il comitato Opzione Donna ha presentato per rivedere i termini di fruizione del regime. Se l’ente dovesse tardare nella risposta, poi, è probabile che venga avviato, in via giudiziale, un ricorso collettivo.
Flessibilità e prestito pensionistico
Ci si interroga intanto anche in materia di prestito pensionistico. Cruciale è capire come il Governo abbia intenzione di rivedere la legge Fornero e come possa garantire una maggiore flessibilità a un sistema divenuto troppo rigido. Necessità sottolineata dal ministro Giuliano Poletti contro ogni rischio di tensione sociale.
Sono state avanzate alcune ipotesi di revisione. In particolare è Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera, ad esporsi: “ il Pd ha presentato alcune proposte. La prima è quella di “quota 100” e la seconda è la possibilità di andare in pensione a partire dai 62 anni con 35 di contributi con una penalizzazione massima dell’8 per cento”.
Ma viene alla luce anche la proposta di una pensione anticipata seppur con assegno ridotto. Come affermato dal consigliere economico del Premier, Yoram Gutgeld, infatti, “non è da escludere l’eventualità di anticipare la pensione sia pure con un trattamento inferiore”. “A molti”, disperati, “oggi potrebbe andar bene”, d’altronde, anche questa opzione.
Articolo di Vanessa Aloise