Occupazione femminile: il vice dirigente della Banca d'Italia ammonisce

Venerdì scorso il vice dirigente della Banca d’Italia Anna Maria Taranatola nel corso dell’incontro al Ministero per le pari opportunità sul tema “Le donne italiane incontrano la Cina: diritti, sviluppo, empowerment femminile” ha affermato che un miglioramento dell’occupazione femminile porterebbe ad una crescita del PIL del 7% in Italia.

"occupazione femminile in italia"In base al trattato di Lisbona l’occupazione femminile dovrebbe essere portata almeno al 60%. Ora se consideriamo che il tasso di disoccupazione femminile è del 50% appare subito chiaro che l’obiettivo è lontano. Eppure le stime della Banca d’Italia dicono che portando l’occupazione delle donne al livello previsto dal trattato, pur tenendo conto di un probabile effetto negativo sulla produttività di un’introduzione così massiccia di forza lavoro sul mercato, calcolata nello 0,3%, condurrebbe ad un aumento del prodotto interno lordo del 7%.

L’azzeramento dei divari territoriali porterebbe ad un aumento PIL di 4 punti. Un adeguamento dell’occupazione femminile a quella maschile lo farebbe schizzare 12 punti più in su. Queste si chiamano stime di crescita. Se un governo volesse tenerne conto metterebbe all’ordine del giorno delle politiche per incentivare l’occupazione femminile immediatamente.

La Tarantola ha osservato anche che aumentare la percentuale delle donne lavoratrici riduce il pericolo di povertà poiché significherebbe per una famiglia maggior reddito e maggiori entrate. C’è da dire che grazie alle politiche giuslavoriste applicate in Italia negli ultimi anni, ad un aumento dell’occupazione è seguito una diminuzione costante del potere d’acquisto soprattutto per coloro che avevano un contratto di lavoro atipico.

Un aumento del lavoro femminile ridurrebbe il rischio povertà per donne single, anche in età avanzata. Aumenterebbe la massa fiscale. Farebbe aumentare la richiesta di servizi e con essi ancora di più l’occupazione. La vice direttrice ha poi citato alcuni studi nei quali si dimostra che le aziende con delle donne al vertice hanno rendimenti migliori (si tratta di uno studio francese e mette a confronto il gruppo BNP Paribas che ha il 39% di manager donna con Credit Agricole che ne ha solo il 16% ).

Occorre mettersi subito al lavoro, magari con un altro governo?

One Comment

Offerte AbanoRitz