Di Luca Valente
Il paradosso dei paesi europei più colpiti dalla crisi: la Grecia è seconda solo alla Corea del Sud.
Un’ondata di stupore e polemiche si è scatenata in seguito alla divulgazione degli ultimi dati raccolti dall’International Society of Aesthetic Plastic Surgeons, una delle società internazionali di chirurghi plastici più autorevoli al mondo. L’ente ha condotto uno studio sulle modalità di fruizione della medicina estetica nei vari paesi del pianeta, con risultati a dir poco eclatanti: l’Italia è il terzo paese al mondo per numero di interventi chirurgici di chirurgia plastica, seconda solo alla Corea del Sud (primo posto) e alla Grecia (secondo posto).
I popolosi Stati Uniti d’America si sono classificati al quarto posto per numero di interventi di chirurgia plastica, seguiti dalla Colombia al quinto posto, dal Giappone al sesto e da Taiwan al settimo. Se da un lato incuriosisce (ma non stupisce) la forte dominanza delle nazioni asiatiche nella top ten della classifica, dall’altra parte sorprende che, due dei paesi europei che più stanno risentendo della crisi economica occupino i due terzi del podio. La maggior parte delle operazioni di chirurgia plastica effettuate in Italia (e non solo) riguarda la pelle e dunque i trattamenti di ringiovanimento come botox e filler, sino ad arrivare al vero e proprio lifting facciale ma anche di braccia, gambe e pancia.
Le giunture come gomiti e ginocchia spesso vengono sottoposte a un doppi interventi chirurgia estetica:
- di eliminazione della pelle in eccesso;
- aspirazione del grasso che vi si accumula.
Tra gli interventi più richiesti vi sono inoltre la rinoplastica (per avere un naso più aggraziato) e la mastoplastica, per donare al seno il volume desiderato. Negli ultimi anni è inoltre cresciuto in modo esponenziale il numero di utenti che acquistano i cosiddetti coupon di offerte per interventi di chirurgia estetica a prezzi scontati, come ad esempio accade su Groupon.it o altri siti di deals e acquisti online.
La possibilità di risparmiare notevolmente sul costo dell’intervento, conferisce un’importanza secondaria ad altri fattori legati gli interventi di chirurgia plastica, come l’attesa per poter effettuare l’intervento o la scelta della struttura presso cui recarsi, purché ovviamente sia della propria città. La top ten dei paesi più coinvolti dall’uso della medicina estetica si conclude con il Brasile, la Francia e il Messico, mentre la nazione meno interessata da questo fenomeno risulta essere l’India.
Le percentuali di persone che si rivolgono ala chirurgia plastica definiscono delle curve descrittive molto peculiari, che rappresentano un importante spettro sociale delle motivazioni che spingono donne e uomini a intervenire chirurgicamente sul proprio corpo: il 25% delle operazioni richieste è collegato a un cambiamento nel proprio status sociale, che si tratti di matrimonio separazione o addirittura divorzio.
I trend del settore mostrano come le trentenni tendano a rifarsi il seno, le quarantenni glutei e fianchi mentre le cinquantenni si concentrano soprattutto su viso e occhi. La modifica di parti del proprio corpo ha in realtà origini antichissime, legate a riti antropologici ancestrali che spesso sono tradotti nella realtà con vere e proprie pratiche dolorose: basti ricordare la tradizione di fasciare i piedi delle bimbe giapponesi per evitare che crescessero, o l’utilizzo di tatuaggi e piercing nelle società tribali.
Tutto ciò avviene perché l’uomo ha da sempre sentito la necessità che il proprio aspetto fisico lo descrivesse completamente e dunque corrispondesse alla propria “età interiore”, spesso diversa da quella anagrafica. E’ interessante notare come anche questo settore sia per lo più soggetto a mode e tendenze passeggere in grado di condizionare l’aspetto fisico dei pazienti: negli ultimi due anni ad esempio, c’è stato un boom di rinoplastiche fatte con il preciso scopo di rendere il proprio naso simile a quello della duchessa di Cambridge Kate Middleton, moglie del principe William e madre in attesa del futuro re d’Inghilterra. Piccolo e dalla punta arrotondata, il cosiddetto “naso a patata” della principessa Kate sembra faccia sentire le donne che la emulano più sicure in se stesse, eleganti e raffinate nell’aspetto, in linea con il viso perfetto del loro modello di bellezza.