Qualcosa è cambiato in Italia e nel giro di due sole settimane. In due settimane infatti si è dimesso l’inossidabile on. Silvio Berlusconi e gli è succeduto il pacatissimo Mario Monti che ha già provveduto, in due soli giorni, a formare una squadra di governo, di buon governo.
Si sprecheranno da ora in avanti i paragoni. Paragoni che partono dall’antichità classica, da quando due dei
più esimi scienziati e professori dell’epoca, Aristotele e Platone, provarono a mettere in pratica teorie politiche del buon governo, uno con scarso successo e l’altro allevando niente di meno che Alessandro Magno.
Quello presentato ieri da Mario Monti è un governo tutto di tecnici. Sedici ministri in tutto che possono vantare ben tre donne ministro con portafoglio. Donne in ruoli chiave della vita politica del Paese: agli Interni Anna Maria Cancellieri, alla Giustizia Paola Severino, al lavoro e alle politiche sociali con delega alle pari opportunità Elsa Fornero.
Come si vede tre nodi chiave per il futuro del Paese sono ora saldamente nelle mani di donne di prestigio e competenti ciascuna in una branca del sapere.
Rimane forte l’incertezza. Staremo a vedere quale sarà la prossima ricetta per uscire dalla crisi, in quanto tempo verrà applicata e quali sacrifici comporterà.
Fanno ben sperare comunque alcuni fattori:
- Il governo di Mario Monti è stato creato in soli 2 giorni: breve il tempo delle consultazioni e delle decisioni;
- Il governo di Mario Monti ha dimostrato di saper accogliere le istanze del popolo italiano inserendo delle donne al suo interno;
- Il governo di Mario Monti infine sembra al di fuori delle ingerenze politiche
Altri fattori invece pongono grandi dubbi:
- Al ministero dello sviluppo c’è l’ex dirigente di Banca Intesa
- I tecnici potrebbero non avere le conoscenze giuste per reggersi in Transatlantico con la burrasca
- Troppi cattolici fra i neo ministri potrebbero spostare la rotta di alcuni provvedimenti in determinate direzioni
…mi stavo interrogando con delle colleghe sul tema donne e voto..ci chiedevamo qual’è il tema che più coinvolge le donne, che le fa andare a votare, che muove in loro l’esigenza a dire la propria..di non lasciare la decisione ad altri..