Tremonti punta sulla caccia all’evasore per raccogliere i 5 miliardi che mancano nella manovra economica 2011, ma si scopre che sono morosi perfino i condonati del 2002.
Lo stato è loro creditore per 4,18 miliardi di euro, tanto che ha fatto partire azioni coattive. Ora i condonati rischiano di veder calare la lunga mano di Equitalia che inizierà gli espropri qualora non vengano pagate le rate successive. Sì perché per rendere attivo il condono 2002 era bastato pagare la prima rata.
Ora partirà il rastrellamento che si prevede in tre fasi:
- Fare chiarezza su chi ancora non ha pagato le altre rate del condono
- Liberare i cani del fisco (la società Equitalia e l’Agenzia delle Entrate) per il recupero forzato
- Qualora i condonati ancora non paghino procedere per una revisione contabile successiva agli anni del condono e aggravio del 50%.
In poche parole tanto fumo e poco arrosto, dove l’arrosto sono i miliardi di incasso mancanti. E ciò nonostante le rosee prospettive profilate dal PDL che nel 2002 condonava e oggi pur di non alzare le tasse è costretto a inasprire la lotta all’evasione (come sempre poche idee ma confuse).
Ma lo Stato non solo è creditore dei condonati, ma anche dei principali dell’altro grande business degli ultimi tempi: il gioco d’azzardo. Pare infatti che molti concessionari di slot machine (le 10 sorelle del videopoker ) siano debitori con lo Stato Italiano per circa 98 miliardi di euro. No, non avete capito male e io non ho fatto un errore sta volta. 98 miliardi di euro, più o meno due finanziarie di concessioni non pagate, che rischiano di rimanere tali, visto che le dieci società hanno creato una causa enorme per arrivare alla prescrizione. Insomma una manovra economica che potrebbe essere risparmiata se la Guardia di Finanza riuscisse a fare o fosse riuscita a fare il proprio lavoro in passato.
Ma non vi è riuscita. E allora permetteteci di esprimere dei dubbi legittimi quando ci garantiscono che dalla lotta all’evasione riusciranno a racimolare ben 5 miliardi.