L’Epifania nasce come festa cristiana: la rivelazione di Dio agli uomini per mezzo di Suo figlio Gesù. Epifania vuol dire infatti manifestazione, ma la liturgia la ricorda come l’arrivo dei Magi.
Alla nascita di Gesù, spuntò la cosiddetta Stella di Giacobbe. I Magi, ricordandosi le profezie di Isaia, che annunciavano la venuta di Dio in terra, decisero di partire per andare ad adorare il Messia, il re dei Giudei. Gasparre, Baldassarre e Melchiorre seguirono la stella cometa fino a Gerusalemme portando in dono oro, incenso e mirra. Giunti a Gerusalemme però la stella scomparve e iniziarono a chiedere dove fosse il re dei Giudei, domanda che arrivò anche alle orecchie di Erode. Egli, turbato, chiese loro di trovarlo e ripassare da lui, sostenendo di volerlo adorare anche lui. I Magi si rimisero in marcia, la stella riapparve e trovarono il bambino Gesù a Betlemme. Dopo averlo adorato e avere offerto i doni, tornarono al loro paese per un’altra strada essendo stati avvertiti in sogno di non ripassare da Erode che aveva cattivi progetti.
La notte dell’Epifania è magica: come dice il detto veneziano “La note de l’Epifania tute ‘e bestie parla” (la notte dell’Epifania tutti gli animali parlano). In Italia, di regione in regione, ci sono diverse tradizioni popolari e i festeggiamenti sono molto affascinanti anche se meno marcati di quelli natalizi. Tra queste, la più popolare è sicuramente la Befana: una vecchietta che la notte tra il 5 e il 6 Gennaio, a cavallo della sua scopa, porta dolci e regali ai bambini che si sono comportati bene durante l’anno. Secondo la leggenda si deve appendere al caminetto una calza che verrà riempita dalla Befana stessa. Se però si è stati cattivi, si riceverà solo del carbone. Si dice che il tutto iniziò quando i Re Magi, non riuscendo a trovare la strada per Betlemme, chiesero informazioni a una donna la quale, nonostante le loro insistenze affinché li seguisse, non uscì di casa. Dopo essersene pentita, preparò un cesto di dolci e si mise a cercarli, ma non riuscendoci, iniziò a fermarsi di casa in casa regalando dolciumi ai bambini nella speranza che tra questi ci fosse Gesù. Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.
Nel mondo l’Epifania si festeggia in vari modi:
- In Spagna tutti i bambini lasciano davanti alla porta qualcosa da mangiare e un bicchiere d’acqua per i cammelli e si svegliano poi la mattina del 6 gennaio per vedere i regali lasciati dai Re Magi.
- In Francia si fa un dolce speciale: la gallette des rois e chi trova la fava al suo interno diventa re o regina per un giorno con tanto di corona.
- In Islanda il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo (13 giorni dopo Natale) ed essendo l’ultimo giorno di festa, si dice addio al Natale. Si inizia con una fiaccolata alla quale partecipano il re e la regina degli elfi. A metà strada si unisce l’ultimo dei Babbo Natale (il primo arriva l’11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, poi dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). La fiaccolata finisce con un falò e con dei fuochi d’artificio.
- In Romania, ancora oggi, i bambini vanno porta a porta chiedendo di entrare per raccontare delle storie e in cambio ricevono qualche soldino.
Indipendentemente da dove siate, buona epifania a tutti e… fatevi un regalo di benessere all’AbanoRitz per riprendervi da queste festività!!!
… per non lasciarvi a bocca asciutta ecco come preparare del carbone dolce per i bimbi più birbanti:
- Pestare 7g di carbone vegetale in pastiglie riducendolo in polvere.
- Montare a neve un albume d’uovo.
- Portare a ebollizione 300 g di zucchero semolato e 3 dl di acqua gassata. Far cuocere il composto a fuoco vivace mescolandolo spesso per ottenere uno sciroppo molto denso (circa 10 minuti).
- Aggiungere la polvere di carbone vegetale allo sciroppo, mescolare e poi incorporare l’albume montato a neve e altri 400 g di zucchero semolato. Quando comincia a prendere consistenza, unire anche 300 g di zucchero a velo, mescolare e versare in uno stampo usa e getta, oppure in stampini più piccoli monoporzione.
- Lasciare solidificare il carbone dolce della Befana in un luogo fresco e asciutto, poi spaccarlo a pezzi.